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Strage di Sassuolo, in casa c'era anche il bisnonno: è sopravvissuto

A ritrovare i corpi nell'appartamento è stato Enrico Mulas, fratello della 43enne Elisa uccisa dal compagno Nabil Dahari

Strage a Sassuolo: uomo stermina la sua famiglia, poi si toglie la vita

C'è un sopravvissuto tra le persone che mercoledì pomeriggio a Sassuolo (Modena) erano presenti nell'appartamento di via Manin quando Nabil Dahari, tunisino di 38 anni, ha ucciso la compagna Elisa Mulas, i figli di 2 e 5 anni e la suocera, Simonetta Fontana. Nell'abitazione era infatti presente anche un anziano ultranovantenne, il bisnonno dei due bambini e padre della suocera uccisa.

Come riporta il Resto del Carlino, l'anziano si trovava a letto nel corso della strage, che ha visto morire cinque persone compreso l'omicida che si è suicidato, perché in precarie condizioni di salute per una malattia. 

 

Fratello di Elisa: "Ho visto un corpo a terra"

 "Mi hanno chiamato dalla scuola, nessuno rispondeva. Quando sono arrivato qui sotto c'era una pattuglia, avevo le chiavi. Siamo saliti, ho aperto la porta, ho visto un corpo a terra..." E' il racconto di Enrico Mulas, fratello della 43enne Elisa. Enrico è stato il primo ad aprire la porta di casa una volta che, dalla scuola dove si trovava la figlia primogenita della vittima, è partita una chiamata per chiedere chi sarebbe venuto a prenderla. "E' stata una ragazza sfortunata, ha incontrato le persone sbagliate. Lei, la mamma e i bimbi ci lasciano un grande vuoto", aggiunge.

 

Elisa venne minacciata anche da un altro ex Come riportato dalla Gazzetta di Modena, Elisa Mulas in passato era stata minacciata anche da un altro uomo, con cui aveva avuto una relazione e la prima figlia. La donna era stata maltrattata quando era incinta. L'uomo, un marocchino 40enne, venne poi condannato a otto mesi per stalking, poi prescritti. La Corte di appello però ha confermato anni fa la perdita della sua potestà genitoriale sulla figlia, oggi 11enne e che ieri mentre la madre, la nonna e i fratellastri sono stati uccisi era a scuola. La denuncia, scrive il quotidiano, risale al 2010, quando lei aveva deciso di lasciarlo dopo essere rimasta incinta. Quando Elisa lo allontanò, lui avrebbe iniziato a perseguitarla. Tra le altre cose l'avrebbe minacciata di morte: "Ti ucciderò, ti pianto un coltello nella pancia".

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