Scrisse "Rimini ha un mare di m...", per un 40enne lombardo decreto penale di diffamazione
A darne notizia, sulla sua pagina Facebook, il sindaco della cittadina romagnola: "La sentenza tutela la nostra comunità riminese. Quindi, adesso, giù il cappello e rispettate il nostro mare"
Niente offese al mare romagnolo, soprattutto se di Rimini. Un 40enne lombardo aveva scritto "Rimini ha un mare di m...". Per quelle parole affidate ai social, il Tribunale della cittadina romagnola ha emesso un decreto penale di condanna per diffamazione nei confronti dell'autore della frase, che si era lasciato andare a commenti ben poco lusinghieri attaccando anche gli albergatori. A darne notizia è il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi.
"E' una sentenza da rimarcare - spiega Gnassi - perché tutela la comunità riminese, i suoi operatori turistici, l'amministrazione comunale, che sul risanamento ambientale hanno investito e stanno investendo come nessun altro nel Paese. Quindi, adesso, giù il cappello e rispettate il nostro mare".
"Pensavamo fosse un ragazzo, invece è una persona adulta di quasi 40 anni - sottolinea la presidente dell'Associazione Albergatori, Patrizia Rinaldis - ci siamo sentiti offesi come città. L'intenzione non era quella di chiedere i danni - conclude Rinaldis - era di affermare un monito verso l'uso indiscriminato dei social. Mi aspetterei quasi delle scuse da questa persona".
Quanto inserito fra l'1.00 e le 8.00 verrà moderato a partire dalle ore 8.00
Nessun commento
Metti il tuo like ad un commento
Sarà pubblicato al più presto sul nostro sito, dopo essere stato visionato dalla redazione
Il commento verrà postato sulla tua timeline Facebook
I commenti in questa pagina vengono controllati
Ti invitiamo ad utilizzare un linguaggio rispettoso e non offensivo, anche per le critiche più aspre
In particolare, durante l'azione di monitoraggio, ci riserviamo il diritto di rimuovere i commenti che:
- Non siano pertinenti ai temi trattati nel sito web e nel programma TV
- Abbiano contenuti volgari, osceni o violenti
- Siano intimidatori o diffamanti verso persone, altri utenti, istituzioni e religioni
- Più in generale violino i diritti di terzi
- Promuovano attività illegali
- Promuovano prodotti o servizi commerciali