"PUNIZIONE"

'Ndrangheta, alcuni indagati intercettati: sfregiate quella donna con l'acido

La registrazione del dialogo riguarda alcune persone coinvolte nell'inchiesta "Perseverance" della Dda di Bologna. L'agghiacciante conversazione riguarda un obiettivo poi non realizzato

12 Mar 2021 - 13:34
 © ansa

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Sfregiare una donna gettandole acido sul volto. Era l'obiettivo, poi non realizzato, di alcuni indagati nell'inchiesta di 'Ndrangheta "Perseverance" della Dda di Bologna. In una registrazione del novembre 2019, tra Giuseppe Friyo, Domenico Cordua e un terzo uomo si sente progettare l'azione: "Ragazzi c'è da fare una lavorettino a una donna...Le butti l'acido addosso e te ne vai".

Dialogo agghiacciante - A parlare del "lavorettino" nel dialogo agghiacciante è Cordua, che dice agli altri due: "C'è da picchiare una donna". La risposta: "E che dobbiamo fare? Dobbiamo darle dei pugni?". Cordua replica: "La mandate in ospedale... o le buttate un po' di acido sulla faccia". Un'altra domanda: "Dev'essere sfregiata?". La risposta: "Bravo, solo la faccia però. Le butti l'acido addosso e te ne vai". 

I legami con il gruppo emiliano - L'indagine di polizia e carabinieri, partita da Modena e Reggio Emilia, ha permesso di rafforzare la conoscenza sull'organizzazione del gruppo emiliano, storicamente legato alla cosca Grande Aracri di Cutro, ma operante in autonomia con "enorme capacità di infiltrazione nei settori centrali dell'economia e della vita civile", sottolineano gli inquirenti. 

Al centro dell'inchiesta "Perseverance" ci sono esponenti di famiglie già colpite dall'operazione "Aemilia", storico processo contro la 'ndrangheta in Emilia-Romagna, che finora erano ancora in libertà. In particolare Giuseppe Sarcone Grande, fratello di Nicolino, Gianluigi e Carmine, già arrestati e condannati come esponenti della 'ndrangheta emiliana e Salvatore Muto, fratello di Luigi e di Antonio, entrambi condannati anche di recente dalla Corte d'appello di Bologna, nel processo Aemilia. Rimasto in libertà, avrebbe proseguito l'attività illecita dei fratelli, mettendo tra l'altro in contatto per affari illeciti la cosa emiliana con un'insospettabile coppia di cittadini modenesi "incensurati e spregiudicati". 

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