'Ndrangheta, arrestato in Spagna il boss latitante Giuseppe Romeo
Suo padre, Antonio Romeo detto "centocapelli", è ritenuto un esponente di spicco dell'omonima cosca di San Luca ed è ora detenuto nel carcere di Parma.
Giuseppe Romeo, boss appartenente alla 'ndrangheta e inserito nell'elenco dei latitanti più pericolosi, è stato arrestato a Barcellona dagli uomini della Guardia Civil spagnola. Il criminale è stato localizzato grazie alle informazioni fornite dagli investigatori della polizia italiana. Romeo è destinatario di due ordinanze di custodia cautelare in carcere e a novembre è stato condannato dal gup di Reggio Calabria a vent'anni di reclusione.
La cattura del latitante, conosciuto in ambienti criminali con i soprannomi di "u pacciu", "maluferru" o "u nanu", e' stata resa possibile dalla cooperazione fornita alle forze dell'ordine spagnole dalla Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria e dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria diretta dal
Procuratore Giovanni Bombardieri.
Romeo era stato condannato per associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico internazionale, detenzione di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori ed auto-riciclaggio. Suo padre, Antonio Romeo detto "centocapelli", è ritenuto un esponente di spicco dell'omonima cosca di San Luca ed è ora detenuto nel carcere di Parma.
Quanto inserito fra l'1.00 e le 8.00 verrà moderato a partire dalle ore 8.00
Nessun commento
Metti il tuo like ad un commento
Sarà pubblicato al più presto sul nostro sito, dopo essere stato visionato dalla redazione
Il commento verrà postato sulla tua timeline Facebook
I commenti in questa pagina vengono controllati
Ti invitiamo ad utilizzare un linguaggio rispettoso e non offensivo, anche per le critiche più aspre
In particolare, durante l'azione di monitoraggio, ci riserviamo il diritto di rimuovere i commenti che:
- Non siano pertinenti ai temi trattati nel sito web e nel programma TV
- Abbiano contenuti volgari, osceni o violenti
- Siano intimidatori o diffamanti verso persone, altri utenti, istituzioni e religioni
- Più in generale violino i diritti di terzi
- Promuovano attività illegali
- Promuovano prodotti o servizi commerciali