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Covid, per ritirare la pensione in Posta non servirà il Green pass | Giù i ricoveri: da +18% a +7% in una settimana

I dati Fiaso: cresce il numero dei bambini in ospedale. Le Regioni insistono per eliminare il sistema dei colori: "Così non ha più senso". Frenata sull'ipotesi di un nuovo taglio delle quarantene

poste pensioni covid mascherine
Ansa

E' in dirittura di arrivo il Dpcm che individuerà i negozi per i quali non sarà necessario il Green pass.

Sarebbero in corso le ultime limature al testo e la firma potrebbe arrivare giovedì. Tra le novità ci sarebbe anche l'ingresso "pass free" alle poste per il ritiro della pensione, mentre per gli altri servizi postali resterà necessario il certificato (base o rafforzato).

Scatta l'obbligo di Green pass per i servizi alla persona

Nell'immediato, da giovedì e fino al 31 marzo niente taglio, acconciatura e manicure senza Green pass. Scatta infatti l'obbligo - previsto dal decreto legge del 7 gennaio - del possesso della certificazione verde per accedere a quelli che vengono definiti "servizi alla persona": parrucchieri, barbieri, estetisti. La misura vale anche per i colloqui con i detenuti in carcere. Dall'1 febbraio saranno interessati pubblici uffici, servizi postali, bancari e finanziari, attività commerciali, "fatti salvi quelli necessari per assicurare il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona", il cui elenco è in via di definizione.

 

 

In netta frenata la crescita dei ricoveri Covid

Intanto i dati evidenziano un calo della crescita dei ricoveri Covid. Secondo il report degli ospedali sentinella della Federazione aziende sanitarie e ospedaliere, nella settimana dall'11 al 18 gennaio l'aumento dei pazienti nei reparti ordinari è stato del 7,1% dopo il 18% del periodo 4-11 gennaio. Lievemente maggiore la crescita dei ricoveri in terapia intensiva, pari al 9% (era del 18% la settimana prima). Crescono invece del 27,5% i ricoveri dei pazienti pediatrici: tra i piccoli malati il 34% ha meno di sei mesi e complessivamente quasi due su tre fra i minori ricoverati (il 61%) hanno meno di 4 anni e si trovano quindi in una fascia di età non vaccinabile, mentre il 25% ha tra i 5 e gli 11 anni. 

 

Pressing delle Regioni per abolire il sistema dei colori

La spinta dei contagi, tuttavia, potrebbe far finire la metà delle Regioni in arancione a breve. Ecco perché, al tavolo tecnico tra governo e Regioni, i presidenti hanno rinnovato la richiesta di modificare il sistema dei colori. L'ipotesi emersa è quella di considerare casi Covid soltanto i pazienti ricoverati che hanno sviluppato la malattia, senza includere gli asintomatici in ospedale per altre patologie. Frenata, invece, sulla richiesta di riduzione a 5 giorni delle quarantene per i sintomatici.

 

 

Costa: "Mantenere solo il criterio della zona rossa" "Il sistema dei colori non sembra avere più molto senso", spiega il presidente della Toscana Eugenio Giani. "Io penso - gli fa eco il presidente dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini - che vada eliminato: attualmente, ad esempio, in zona gialla è tutto uguale al bianco". "I colori servono a poco e il sistema va abolito, su questo noi governatori siamo pressoché tutti d'accordo", ha detto Donato Toma, presidente del Molise. Nei prossimi giorni ci saranno altri confronti per cercare di arrivare a una posizione condivisa. "C'è - osserva il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa - una platea del 90% di vaccinati. Di fronte a questo il sistema dei colori generalizzati non ha più senso. L'unico criterio che deve rimanere è quello della zona rossa".

 

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