Doping e morti nel calcio, l'ex Brambati: "Anche io ho paura"
"Le Iene" fanno luce sulle sostanze sospette utilizzate in passato e incontrano Zeman: "Strano si spaventino ora"
Dopo la recente scomparsa di Mihajlovic e Vialli, molti calciatori sono tornati a parlare delle sostanze che hanno assunto quando giocavano. "Le Iene" hanno voluto approfondire il tema doping nel calcio incontrando Massimo Brambati, ex calciatore di Bari e Torino, che ha parlato apertamente di farmaci, flebo e paure. "Ho paura che ci sia una correlazione tra quello che ho preso negli anni '80 e quello che è successo ultimamente - ha spiegato Brambati, facendo riferimento a un farmaco in particolare -. Il Micoren lo prendevo tutte le domeniche. Aumentava la capacità polmonare, solo dopo qualche anno è diventato proibito. A fine partita però sentivo gli effetti negativi. Una volta ho anche spaventato mio padre. Quel giorno avevo dovuto marcare Maradona. Quando sono andato al bar con mio padre non riuscivo a tenere in mano la tazza perché la mano mi tremava. Mio padre mi chiese però non ebbi il coraggio di dire la verità".
Il programma di Italia 1 ha incontrato anche Zdenek Zeman, l'allenatore che è stato tra i primi a denunciare l'utilizzo di farmaci sospetti nel calcio. "I calciatori hanno paura? Strano che si spaventino ora e non quando prendevano qualcosa. Non posso escludere che anche i miei calciatori abbiano preso qualcosa perché non si riesce a controllare tutto. Vialli e Mihajlovic? Certe malattie possono capitare a tutti. Da quando io ho lanciato l'allarme non è cambiato niente purtroppo. Questi ragazzi che ci pensano ora ci potevano pensare 25 anni fa, perché oggi è tardi".
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