Treno deragliato a Pioltello, le vittime sono tre donne
© facebook | Ida Milanesi
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Assolti dal tribunale di Milano 8 imputati tra vertici e dirigenti di Rete ferroviaria italiana per l'incidente del 2018 che causò tre morti e oltre 100 feriti
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Il processo non ha "consentito di accertare, al di là di ogni dubbio ragionevole, le ipotizzate carenze nel sistema di gestione della sicurezza ferroviaria imputate" all'amministratore delegato "alla luce del suo ruolo e delle sue prerogative all'interno di Rfi". Lo scrive il tribunale di Milano nelle motivazioni della sentenza del 25 febbraio sul disastro ferroviario di Pioltello (Milano) del 2018, che causò tre morti e oltre 100 feriti. Con il verdetto del tribunale sono stati assolti 8 imputati tra vertici e dirigenti di Rete ferroviaria italiana, tra cui l'ex ad Maurizio Gentile e la società. Condannato solo l'ex responsabile dell'Unità manutentiva.
La strage ferroviaria di Pioltello, dunque, è "riconducibile esclusivamente alla rottura" di un giunto usurato che era stata "tempestivamente rilevata dagli operatori della manutenzione" e non sono state dimostrate "carenze" nella "politica di gestione della sicurezza" di Rete Ferroviaria Italiana.
Assolti tutti gli ex manager di RFI - fra cui l'ex ad Maurizio Gentile, l'ex direttore produzione Umberto Lebruto (oggi amministratore delegato di FS Sistemi Urbani) e l'ex numero uno della Direzione territoriale provinciale, Vincenzo Macello per il disastro che avvenne alle 6:56 del mattino, quando il regionale di Trenord 10452 Cremona-Milano Porta Garibaldi è deragliato poco dopo la stazione di Pioltello Limito, provocando la morte di Ida Milanesi, Giuseppina Pirri e Pierangela Tadini, il ferimento di oltre 100 persone e danni superiori ai 6,2 milioni di euro.
L'unico condannato a 5 anni e 3 mesi di reclusione per disastro ferroviario, omicidio plurimo e lesioni colpose è stato il tecnico manutentore Marco Albanesi, 60 anni, responsabile dell'unità di Brescia 'Lav 1'. "L'istruttoria - si legge nelle 338 pagine di motivazioni dei giudici della quinta sezione penale - non ha consentito di accertare, al di là di ogni dubbio ragionevole" le colpe imputate a Gentile dai pm Leonardo Lesti e Maura Ripamonti che avevano chiesto condanne fra i 7 e i 10 anni e 8 mesi di reclusione.
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