Delitto Luca Sacchi, anche il giallo dell'auto usata da Anastasia: "C'erano i soldi per la droga, fu spostata in fretta"
Secondo la Procura la macchina utilizzata la sera dellʼomicidio di Luca fu spostata da Giovanni Princi
Non solo lo zaino con 70mila euro in contanti. Adesso, su Anastasia Kylemnyk, la 25enne fidanzata di Luca Sacchi, ucciso a Roma lo scorso 23 ottobre con un colpo di pistola alla testa davanti il John Cabot Pub, spuntano anche molte domande sull'automobile utilizzata dalla ragazza quella sera. Secondo la Procura, infatti, mentre Luca moriva, freddato per una compravendita di droga finita male, la macchina fu spostata da Giovanni Princi, ex compagno di scuola di Luca e considerato molto vicino ad Anastasia, che dallo stesso Princi era stata "introdotta" nel mondo dello spaccio. Un'azione, quella di Princi, che sarebbe stata effettuata in fretta, anche perché dentro vi era altro denaro che serviva per acquisire importanti quantitativi di droga.
"In assenza di plausibili e lecite spiegazioni, è ragionevole ritenere che nell’auto con cui Anastasiya Kylemnyk era giunta al pub quella sera vi fosse qualcosa da occultare con assoluta urgenza (verosimilmente la restante somma di denaro, oltre a quella occultata nello zaino e mostrata a Rispoli, destinata ai fornitori)". Nell’ordinanza del tribunale del Riesame prende quindi forma il sospetto a lungo ipotizzato, ovvero che la Citroen C1 gialla della 25enne fidanzata di Luca Sacchi avesse una funzione ben definita nelle dinamiche di compravendita di droga davanti al John Cabot pub all’Appio Latino. È la stessa vettura che la ragazza aveva negato di aver utilizzato per arrivare all’appuntamento con il suo fidanzato e che il complice della ucraina, Giovanni Princi, si sarebbe affrettato a spostare (o far spostare) dalla scena del delitto mentre Luca lottava in ospedale tra la vita e la morte.
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