ACROBAZIE TRA GONDOLE E VAPORETTI

Venezia, tutti pazzi per il delfino Mimmo che vive in laguna | Gli esperti: "Non disturbatelo"

Si moltiplicano i "tour" in barca per vederlo e fotografarlo. Flash mob degli attivisti: "Dovete rispettarlo"

09 Nov 2025 - 15:46

Acrobazie con vista San Marco, schivando gondole e vaporetti in una delle zone più trafficate della laguna di Venezia. Da inizio ottobre a Venezia, nel bacino di San Marco, sono frequenti gli avvistamenti di un delfino che risulta presente in laguna già da luglio. Se i passaggi di tursiopi - la specie a cui appartiene "Mimmo", come qualcuno lo ha ribattezzato - non sono così rari nell'ecosistema che circonda il capoluogo veneto, più strano è che questo esemplare abbia deciso da almeno un mese di trasferirsi in una delle zone più rumorose e a maggior densità di imbarcazioni.

Non è "intrappolato"

 La sua presenza ha catalizzato l'attenzione di curiosi, turisti, animalisti ed esperti preoccupati per la salute dell'animale. Al momento le sue condizioni sono buone e, come fa sapere il Museo di Storia Naturale di Venezia, pare essere uscito più volte in mare: questo dimostrerebbe che non si tratta di un animale intrappolato nella laguna, ma che sta nel bacino di San Marco volontariamente.

Il flash mob

 Il monitoraggio, a opera anche di Cert e Guardia costiera, è costante. Ma la preoccupazione resta. Il delfino potrebbe rimanere ferito dalle eliche, e già in qualche occasione i vaporetti hanno dovuto manovrare all'ultimo per evitarlo. In piazza San Marco si è anche tenuto un flash mob di un gruppo di cittadini che chiede più rispetto per il delfino e che, nei giorni scorsi, ha fatto partire una raccolta firme per chiedere che venga riportato al più presto in mare. Al traffico "normale" di gondole, barche e vaporetti "si aggiungono ora - spiega Cristina Romieri, tra le promotrici dell'iniziativa - parecchie imbarcazioni, che vanno appositamente per vederlo e fotografarlo. Alcune portando perfino turisti. Abbiamo visto addirittura lanciare assurdamente una palla".

Il vademecum

 I comportamenti di alcuni curiosi hanno spinto gli addetti ai lavori a emanare un "vademecum" per approcciarsi all'animale. Tra gli accorgimenti, quello di mantenere una distanza di almeno 50 metri. "Dobbiamo cercare di non disturbare l'animale, non avvicinarci troppo, non tagliargli la strada se siamo in barca", riassume Luca Mizzan, responsabile del Museo di Storia Naturale. Inoltre "non cercare di dargli da mangiare, o comunque di far diventare un animale selvatico qualcosa di diverso, quindi di farlo familiarizzare troppo con l'uomo. Anche perché noi speriamo che decida di tornare fuori in mare". Un trasferimento che potrebbe essere dettato anche dallo spostamento dei pesci verso il mare aperto con l'abbassarsi della temperatura.

Cosa fare se lo si avvista

 Gli avvistamenti ormai sono frequenti tra bacino di San Marco, Punta della Dogana, Giudecca e Lido, ma l'indicazione, se il delfino fosse notato in aree diverse, oppure in difficoltà o ferito, è quella di contattare la Guardia costiera o il Cert.

Ti potrebbe interessare