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Covid, Speranza firma le ordinanze: Marche, Piemonte e Lombardia in arancione | La Sardegna è la prima Regione a diventare bianca

Molise e Basilicata passano al rosso. Secondo il monitoraggio Iss, l'età media dei casi scende a 44 anni e accelera l'incidenza dei contagi. Terapie intensive sopra la soglia critica in 8 Regioni

Da lunedì cambiano i colori delle Regioni in Italia. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato le ordinanze. Lombardia, Marche e Piemonte passano dal giallo all'arancione, mentre Molise e Basilicata diventano rosse, la Sardegna è la prima Regione a essere bianca. In Umbria scompaiono le zone rosse e si conferma la fascia arancione. La Liguria torna gialla tranne per alcuni Comuni tra Sanremo e Ventimiglia.

Il Molise e la Basilicata diventano "rosse"

Da lunedì diventeranno rosse sia il Molise sia la Basilicata, che ora è in zona gialla, a causa di un picco di contagi dovuto alle varianti. Il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, parlando del Molise ha fatto sapere che "la Regione ci ha contattato e ha espresso la volontà di andare in zona rossa e in questi casi non possiamo che accogliere tale richiesta". Per la Basilicata ha parlato il presidente della Regione, Vito Bardi, spiegando che "la Regione entrerà in zona rossa dal 1 marzo. Lo ha stabilito il ministero della Salute a fronte dell'aumento dell'indice di contagiosità Rt, passato in una settimana da 1,03 a 1,51".

 

Otto Comuni rossi in Piemonte - Diventano otto i Comuni del Piemonte in zona rossa, a partire da sabato alle 18: oltre alla conferma per Re lo stesso provvedimento, in vigore fino al 5 marzo, riguarda altri sei paesi della Valle Vigezzo, nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola: Craveggia, Villette, Toceno, Malesco, Santa Maria Maggiore e Druogno. Zona rossa anche a Cavour (Torino).

 

Bolzano, Trento e 4 Regioni con incidenza più alta di casi

Boom dell'incidenza settimanale dei casi Covid sulla popolazione nelle province di Trento e Bolzano, dove si supera la soglia di 250 casi per 100.000 abitanti. Il valore più elevato è nella provincia autonoma di Bolzano con 539,01 casi per 100.000 abitanti, seguito dalla provincia autonoma di Trento con 309,12 per 100.000 abitanti. Quattro regioni (Abruzzo, Emilia Romagna, Molise e Umbria) hanno una incidenza maggiore di 200 casi per 100.000 abitanti.

 

Rt nazionale a 0,99, sopra l'1 in cinque Regioni - Rispetto alla diffusione del Covid in Italia, l'indice Rt nazionale resta stabile, come la settimana precedente, a 0,99. La forbice va dallo 0,93 e 1,03. Tuttavia sono 10 le Regioni dove il dato è superiore a 1, e tra queste una (la Basilicata) ha un Rt con il limite inferiore superiore a 1,25, compatibile quindi con uno scenario di tipo 3. Lo rileva la bozza del monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute.

 

 

L'età media dei casi a 44 anni, sale l'incidenza del contagio - E' diminuita a 44 anni l'età media dei casi di Covid diagnosticati, sempre secondo la bozza, e accelera l'incidenza a livello nazionale sulla popolazione rispetto alla settimana precedente: 145,15 ogni 100mila abitanti contro i 135,46. L'incidenza nazionale nella settimana del monitoraggio si allontana quindi dai livelli (50 per 100mila abitanti) che permetterebbero il ritorno sull'intero territorio nazionale dell'identificazione dei casi e il tracciamento dei loro contatti. 

 

In crescita le Regioni con le terapie intensive sopra la soglia critica

Aumenta il numero delle Regioni e delle province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva sopra la soglia critica: 8 contro le 5 della settimana precedente. In alcune Regioni il numero assoluto dei ricoverati in area critica e il relativo impatto, uniti all'incidenza "impongono comunque misure restrittive", si legge nella bozza di monitoraggio settimane della pandemia. Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale continua a essere alto ma sotto la soglia critica (24%). Aumentano i ricoveri in terapia da 2.074 (16/02/2021) a 2.146 (23/02/2021), stabile l'area medica.

 

Nuovi casi non associati a catene di trasmissione Continua ad aumentare il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (31.378 contro 29.196 la settimana precedente) e scende lievemente la percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti (29,4% vs 29,8%). Aumenta, anche, la percentuale di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (36,1% vs 33,7% la settimana precedente).

 

Rezza: "Le ondate successive dipendono dalle misure adottate" - "In Italia ci sono zone e Regioni con incidenza molto elevata, come in Trentino, Molise e Abruzzo, per la presenza della variante inglese. Dobbiamo fare un grosso sforzo per contenere i focolai". Lo ha detto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza. "Nel momento in cui si allentano gli interventi, immediatamente riparte l'epidemia. Abbiamo dunque ondate successive che dipendono proprio" dalle misure adottate.

 

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