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Il giornalista alla mobilitazione pro Palestina organizzata da Pd, M5s e Avs. Momenti di tensione a conclusione del corteo
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"Due manifestanti mi hanno rubato la bandiera israeliana mentre stavo a San Giovanni: la Digos era lì e ne ha identificato uno". Lo ha affermato il giornalista e mass mediologo Klaus Davi, che aveva partecipato al corteo del centrosinistra a Roma per Gaza con la bandiera arcobaleno con la stella di David e la bandiera dello Stato di Israele. Momenti di tensione c'erano stati anche all'inizio della manifestazione, perché il giornalista non indossava anche la bandiera palestinese. Sempre prima della partenza, tensione anche tra fotografi e gli addetti alla sicurezza: c'è stato qualche spintone. "Sono qui in piazza - aveva detto Davi, non nuovo a iniziative destinate a far discutere - per chiedere la sconfitta di Hamas. Finché ci sarà Hamas a Gaza, l'Iran a Gaza, non avremo la pace".
Klaus Davi, muovendosi fra i manifestanti in attesa della partenza del corteo, era stato anche avvicinato da alcune persone con la bandiera della Palestina per scattare foto insieme. "Sono per la pace e contro la guerra - ribadiva il giornalista. - Questa bandiera è per ricordare che in Israele c'è una grande democrazia e c'è un'opposizione. Netanyahu è un premier eletto democraticamente, ma resta al governo anche grazie alla guerra".
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Il giornalista, indossando una kippah con i colori della pace e una spilla con la bandiera di Israele e sventolando una bandiera dello Stato ebraico e una della pace con la stella a cinque punte, aveva poi raggiunto la testa della manifestazione per Gaza.
Alla vigilia della mobilitazione pro-Gaza, Davi su X aveva annunciato la sua presenza. "Sabato 7 giugno parteciperò al corteo Pd di Roma con la bandiera di Israele e la Kippah come simbolo del gay pride di Tel Aviv che ogni anno riunisce oltre 300 mila persone provenienti da tutto il Medioriente, in particolare da Paesi arabi in cui notoriamente mandano al patibolo gay, trans e lesbiche. Una manifestazione non deve tramutarsi in una condanna per un intero popolo come quello degli ebrei. Non può tradursi in una minaccia. Per questo parteciperò anche io con la bandiera simbolo di un popolo vittima della Shoah e delle stragi del 7 ottobre. Naturalmente massima vicinanza alle vittime civili a Gaza che nulla c'entrano con il conflitto. Il mio scopo è anche ricordare che c'è stato un 7 ottobre e che ci sono ancora più di 50 ostaggi israeliani".