Nuova giornata pesantissima sul fronte dei ricoveri e delle vittime. Lascia un po' di speranza il fatto che al Centrosud per il momento i contagi siano contenuti
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Il nuovo bollettino dell'emergenza coronavirus evidenzia una nuova giornata difficile. L'andamento della curva epidemica segna una situazione ancora "pesante" e prima della fine di marzo, secondo gli epidemiologi, sarà difficile vedere l'effetto delle misure più restrittive adottate. I malati sono arrivati a 37.860, 4.670 più di giovedì, con il numero record di 627 decessi nelle ultime 24 ore.
Ma anche a fronte di un calo dei nuovi casi, avvertono, il rischio di una nuova ondata epidemica esiste e le misure restrittive "per ora non potranno essere allentate". L'Estate, forse, potrebbe rappresentare il punto di svolta. La situazione, è l'analisi del direttore del dipartimento Malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità Gianni Rezza, "è molto pesante, va male. C'è un aumento dei contagi e dei morti". La curva 'in salita' di morti e contagi, afferma, "si spiega probabilmente con il fatto che si stanno ammalando persone che si erano contagiate prima dell'entrata in vigore, lo scorso 9 marzo, delle misure più restrittive con l'indicazione di restare a casa. E successivamente al 9 marzo sono probabilmente continuate delle catene di trasmissione, anche intra-familiari".
La speranza sta ora proprio nell'effetto che tali misure dovrebbero portare: "Considerando l'andamento, penso però che prima della fine del mese difficilmente si potrà vedere l'impatto in positivo di tali misure". E vanno poi considerati, aggiunge Rezza, anche "i focolai in varie aree, compreso il Sud, a seguito degli spostamenti di massa dal Nord nelle scorse settimane". Insomma, che l'epidemia sarà "ancora lunga - sottolinea Rezza - non c'è dubbio. Sarà una guerra lunga, con tante battaglie".
Una guerra di cui ancora non si vede la fine, come hanno ammesso sia il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli sia il geriatra e membro del Comitato tecnico scientifico Roberto Bernabei. "Non sapremo mai quando sarà il picco, non c'è un dato scientifico" ha detto il primo, mentre Bernabei non ha escluso che i provvedimenti di contenimento possano durare ancora a lungo, anche fino all'estate. "Tutto è possibile". L'unica notizia che lascia un po' di speranza, dunque, è che al Centrosud per il momento i contagi sono contenuti. Non c'è dunque una crescita esponenziale. "Le misure di contenimento iniziano a funzionare - dice ancora Bernabei - non è accaduto qualcosa di paragonabile a quanto successo al Centronord". Non è poco, nella guerra quotidiana.
Intanto per fronteggiare la crici il ministro per le Autonomie Francesco Boccia ha annunciato che è stato messo online il bando per reclutare 300 medici da mandare nelle regioni più colpite, in particolare la Lombardia, e che già diverse decine hanno dato la loro disponibilità: