DATI PREOCCUPANTI

Coronavirus, l'allarme dell'Iss: oltre mille focolai attivi, 281 sono nuovi | Contagi in tutte le Regioni

I dati diffusi assieme al ministero della Salute rivelano una situazione preoccupante: l'età in cui ci si contagia più di frequente è scesa a 30 anni e i casi sono meno gravi e in gran parte asintomatici

20 Ago 2020 - 20:03
 © IPA

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Dal 10 al 16 agosto sono stati segnalati complessivamente 1.077 focolai di coronavirus attivi in Italia, di cui 281. Lo riporta l'Istituto superiore di sanità, secondo cui entrambi i dati sono in aumento per la terza settimana consecutiva: nella precedente settimana erano stati segnalati 925 focolai attivi, di cui 225 nuovi. In questa settimana, poi, nuovi casi di infezione sono stati registrati in tutte le Regioni e le Province autonome.

Nel monitoraggio settimanale di Iss e ministero della Salute, si legge che "il 28,6% dei nuovi casi diagnosticati in Italia è stato identificato tramite attività di screening, mentre il 34% nell'ambito di attività di contact tracing. Quindi, il 63% dei nuovi casi sono stati diagnosticati con attività di screening e indagine dei casi con identificazione e monitoraggio dei contatti stretti".

Età più frequente per i contagi scesa a 30 anni - Secondo gli esperti, è scesa intorno a 30 anni l'età più frequente nella quale avvengono i contagi da Covid-19. "In Italia, come in Europa e a livello globale, si è verificata una transizione epidemiologica dell'epidemia con un forte abbassamento dell'età mediana della popolazione che contrae l'infezione. L'età mediana dei casi diagnosticati nell'ultima settimana è di 30 anni".

Casi meno gravi e in maggioranza asintomatici - I casi  di infezione da coronavirus diagnosticati recentemente sono legati soprattutto ad attività ricreative, risultano essere meno gravi e in maggioranza asintomatici. "Si riscontra - si legge nel documento di Iss e ministero - un cambiamento nelle dinamiche di trasmissione (con emergenza di casi e focolai associati ad attività ricreative sia sul territorio nazionale che all'estero) e una minore gravità clinica dei casi diagnosticati che, nella maggior parte dei casi, sono asintomatici".

In Italia l'indice di trasmissione Rt è 0,83 - L'indice di trasmissione nazionale (Rt) calcolato sui casi sintomatici e riferito al periodo 30 luglio - 12 agosto è pari a 0,83 (in un intervallo compreso fra 0.67 e 1.06). "Questo indica che, al netto dei casi asintomatici e dei casi importati dall'estero (categorie non mutuamente esclusive), il numero di casi sintomatici diagnosticati nel nostro Paese è stato sostanzialmente stazionario nelle scorse settimane". Il valore più alto di Rt è stato rilevato in Umbria (1,34), seguita da Abruzzo (1,24), Veneto (1,21), Lombardia (1,17) e Campania (1.02). L'indice Rt risulta invece pari a zero in Basilicata e Molise.

Aumento dei casi non solo di importazione - L'Istituto evidenzia inoltre che "nove tra Regioni e Province autonome hanno riportato un aumento nel numero di casi diagnosticati rispetto alla settimana precedente che non può essere attribuito unicamente a un aumento di casi importati". Sebbene sia stato segnalato, in alcune Regioni, "un aumento nel numero di ospedalizzazioni, non sono stati identificati segnali di sovraccarico dei servizi sanitari".

"Mantenere le precauzioni" - Nel segnalare l'aumento dei contagi, Iss e ministero della Salute ribadiscono quanto sia "fondamentale mantenere le misure di precauzione". Viene infatti confermato un aumento nei nuovi casi segnalati in Italia per la terza settimana consecutiva con un'incidenza cumulativa negli ultimi 14 giorni di 9.65 per 100mila abitanti, simile ai livelli osservati all'inizio di giugno. La maggior parte deelle infezioni è stata contratta sul territorio nazionale, mentre risulta importato dall'estero il 28,3% dei nuovi casi diagnosticati nella settimana di monitoraggio.

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