Coronavirus, la nuova lista delle imprese essenziali che rimarranno aperte: stop alle fabbriche gomma
Limiti ai call center: lʼelenco nasce dallʼintesa tra governo e sindacati
Stop alla fabbricazione di pneumatici e di corde, ma anche a macchinari per l'agricoltura e per l'industria alimentare. Via libera a imballaggi e ad agenzie interinali e servizi di sostegno alle imprese per consegne a domicilio. Nuovi limiti invece per i call center. Dall'intesa tra governo e sindacati arriva una nuova lista delle attività che potranno rimanere aperte per l'emergenza coronavirus.
Il numero dei codici "Ateco" (che identifica un'attività economica) resta più o meno lo stesso - erano 80 prima sono 82 nella nuova lista - ma escono alcuni capitoli ed entrano altre voci più dettagliate.
LE ATTIVITA' USCITE: in particolare, stando alla bozza, escono i codici relativi alla fabbricazione di spago, corde, funi e reti e di articoli in gomma, tra cui pneumatici. Via anche la fabbricazione di macchine per l'agricoltura e la silvicoltura e di macchine per l'industria alimentare, delle bevande e del tabacco (incluse parti e accessori); fuori il commercio all'ingrosso di altri mezzi e attrezzature da trasporto, escluse auto, moto e bici.
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LE NEW ENTRY: entra la fabbricazione di macchine automatiche per la dosatura, la confezione e per l'imballaggio e la fabbricazione di vetro cavo; di radiatori e contenitori in metallo per caldaie per il riscaldamento centrale; di imballaggi leggeri in metallo; di batterie di pile e di accumulatori elettrici. Ingresso anche per attività delle agenzie di lavoro temporaneo, che operano in relazione alle attività industriali e commerciali aperte, e altri servizi di sostegno alle imprese per le consegne a domicilio.
I SETTORI DELIMITATI: Viene corretto un codice: quello della fabbricazione di imballaggi in legno. Vengono invece circoscritte le voci relative alla fabbricazione di carta escludendo ad esempio cartotecnica e carta da parati; la fabbricazione di prodotti chimici (fuori i coloranti, fiammiferi, articoli esplosivi) e di articoli in materie plastiche (come parti per le calzature e oggetti per l'ufficio o la scuola); la riparazione e manutenzione, installazione di macchine e apparecchiature con diverse esclusioni (ad esempio di forme e sagome, di armi e munizioni, casseforti, carrelli per la spesa e porte blindate, giostre, ma anche di aeromobili e veicoli spaziali e di materiale rotabile). Per l'ingegneria civile sì alle opere di pubblica utilità con alcune esclusioni come la costruzione di opere sportive, idrauliche e chimiche.
Viene invece limitata l'attività dei call center, escludendo quella in uscita (outbound) ed i servizi telefonici a carattere ricreativo; possono operare quelli in entrata in relazione a contratti stipulati con soggetti che svolgono attività economiche che restano aperte, essenziali.
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