Coronavirus, "in Italia 6 milioni di contagiati": uno studio rivela che potrebbe essersi infettato il 9,8% della popolazione
Secondo l'Imperial College di Londra, quindi, i numeri che ogni giorno comunica la Protezione Civile potrebbero essere decisamente inferiori a quelli "reali"
Più di 100mila persone (comprese vittime e guariti) hanno contratto il coronavirus Sars-Cov-2 in Italia dall'inizio dell'epidemia (101.739, per la precisione). Questi, i numeri ufficiali. Ogni giorno, alle 18, la Protezione Civile aggiorna il bilancio di contagiati, ricoverati in terapia intensiva, morti e guariti. Il timore, però, è che questo maledetto virus, che sta mettendo in ginocchio mezzo mondo, abbia fatto - e stia continuando a fare - molte più vittime di quelle "ufficiali". A suffragare questa tesi anche uno studio sull'epidemia di COVID-19 in Europa degli epidemiologi dell'Imperial College di Londra. La ricerca dimostrerebbe che la stima del numero di persone infettate in Italia a tutto il 28 marzo 2020 corrisponde al 9,8% della popolazione, quindi intorno a 5,9 milioni di casi.
I numeri, come si evince dal grafico, dimostrano chiaramente che sono Italia e Spagna i Paesi maggiormente colpiti dall'epidemia in corso, con numeri ben superiori a quelli ufficiali. In Italia sarebbe stato contagiato dal 3,2 al 26% della popolazione (di poco superiore a 60 milioni di persone). Non si può escludere, quindi, che siano addirittura 15 milioni le persone infette/infettate nel nostro Paese.
Ancor più estrema la situazione in Spagna dove - così è stato calcolato dall'Imperial College di Londra - la popolazione ammalata avrebbe raggiunto (al 28 marzo 2020) il 15% del totale (ma la percentuale potrebbe salire addirittura al 41% della popolazione totale, ovvero 46 milioni di persone).
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