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Coronavirus, picco di nuovi casi in Italia (40.902) e altri 550 morti | Ma l'indice Rt cala a 1,43 (da 1,7)

Aumentano di 60 unità i pazienti nelle terapie intensive (3.230 in tutto), mentre sono 1.041 in più le persone ricoverate negli altri reparti Covid (30.914 in totale)

Covid, a Milano il "drive-through" più grande d'Italia: allestito dall'esercito, permetterà di fare 500 tamponi al giorno

Sono 40.902 i nuovi casi di coronavirus registrati in Italia (picco storico nel nostro Paese), a fronte di 254.908 tamponi eseguiti. Nelle ultime 24 ore ci sono stati anche 550 morti, per un totale di 44.139 decessi dall'inizio della pandemia. Aumentano di 60 unità i pazienti nelle terapie intensive (3.230 in tutto), mentre sono 1.041 in più le persone ricoverate negli altri reparti Covid (30.914 in totale).  

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Lombardia, Piemonte e Campania con più contagi - Dopo la Lombardia, che conta in 24 ore 10.634 nuovi contagi e 118 decessi, è il Piemonte la Regione che registra il maggior aumento di casi, con 5.258 nuovi contagiati su 22.778 tamponi effettuati e 61 morti. La Campania al terzo posto con 4.079 (su 25.510 test), e 40 morti, seguita dal Veneto a quota 3.605 nuovi contagi (su 17.644 tamponi) e 37 morti. 

 

Record di tamponi - Con i 254.908 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore si stabilisce un record di test effettuati in un giorno: sono stati circa 20mila in più rispetto a giovedì. Il rapporto tra nuovi positivi e casi testati risulta pari al 28,23%, stabile rispetto a giovedì (28,45%) dopo cinque giorni di calo. Nelle ultime 24 ore i guariti sono stati 11.480 su 144.875 tamponi di controllo eseguiti. Dall'inizio della pandemia sono 18.200.508 i tamponi effettuati. Grazie al sospetto diagnostico fino ad oggi sono stati individuati 674.591 positivi, mentre le attività di screening ne hanno individuati 391.810.

 

L'indice Rt cala a 1,43 (da 1,7) Secondo gli ultimi dati in Italia si contano in tutto 663.926 attualmente positivi, 28.872 in più. Il totale dei casi dall'inizio della pandemia è di 1.107.303. Nel periodo 22 ottobre-4 novembre 2020, l'indice di trasmissibilità Rt calcolato sui casi sintomatici è pari a 1,43, in discesa quindi rispetto all'1,7 precedente. Si riscontrano valori medi di Rt superiori a 1,25 nella maggior parte delle Regioni.

 

Forte aumento dei casi: 648 per 100mila abitanti Il monitoraggio Iss-ministero Salute rileva però che questa settimana si osserva un ulteriore forte incremento dei casi, che porta l'incidenza negli ultimi 14 giorni a 648,33 per 100mila abitanti nel periodo 26 ottobre-8 novembre (contro 523,74 nel periodo 19 ottobre-1 novembre). L'aumento di casi è diffuso in tutto il Paese.

 

Rischio elevato di epidemia in tutto il Paese Venti Regioni/Province autonome sono classificate dall'Iss a rischio alto e una a rischio moderato con una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese, "configurando di fatto su tutto il territorio nazionale un rischio elevato di epidemia".

 

Speranza: "Giù Rt primo segnale, ma non basta" "Il calo dell'indice Rt non è sufficiente", avverte il ministro della Salute, Roberto Speranza: "Abbiamo bisogno di portarlo nel più breve tempo possibile sotto l'1, perché ciò significherà salvare più vite umane e ridurre i contagiati, alleviando il peso delle nostre strutture sanitarie". Per questo, Speranza bandisce le facili illusioni e sottolinea che "saranno mesi non facili ma la luce in fondo al tunnel si vede". Presto, infatti, "la scienza ci offrirà vaccini efficaci e sicuri, cure nuove, e nel giro di qualche mese saremo nelle condizioni di provare a programmare un'uscita da questa stagione così difficile".

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