Coronavirus, i tre motivi per cui in Italia il contagio è stato record
Per gli esperti a corroborare i numeri sono stati i test a tappeto, il blocco dei voli dalla Cina e le trasmissioni negli ospedali: vediamo come
Test a tappeto, blocco dei voli e trasmissioni negli ospedali: secondo gli esperti sono questi i motivi per cui in Italia, a differenza di altri Paesi europei, il coronavirus si è diffuso così velocemente facendo salire nelle classifiche il Paese che è diventato terzo al mondo per contagi. Vediamo come.
Test a tappeto Come scrive La Repubblica, che riprende la tesi di tanti esperti siamo noi a cercare i contagiati. I numeri lo dimostrano: in Francia sono stati eseguiti 300 tamponi, in Italia 3.000. Ciò vuol dire che sono stati trovati tanti falsi positivi (come il paziente di Sesto risultato negativo a un secondo test fatto all'ospedale San Raffaele e così altri casi), creando subito l'allarme, ingiustificato. Inoltre ciò crea panico e intasa le strutture, distraendo dall'unica cosa utile: tracciare i casi sospetti e isolarli. Per ultimo, il test è un business e la possibilità di speculare è una di quelle preoccupazioni sugli eccessi di atti medici che creano caos a carico del Sistema sanitario nazionale. Un business gestito dalle Regioni difficile da controllare in maniera coordinata a livello nazionale.
Blocco dei voli dalla Cina Un'altra concausa segnalata anche da Walter Ricciardi è stata la misura adottata dal governo di bloccare da un giorno all'altro i voli dalla Cina senza impedire però che i passeggeri facessero scalo in altri aeroporti per aggirare la misura. Se invece avessimo seguito le indicazioni dell'Oms di non bloccare i voli avremmo potuto tracciare chi rientrava dal Paese di origine dell'infezione.
Il contagio negli ospedali Infine, una delle evidenze del contagio è che la maggior parte dei casi è avvenuta negli ospedali dove la trasmissione avviene più rapidamente. Forse sarebbe stato necessario adottare misure di prevenzione e controllo per tutte le persone con sintomi influenzali, come quelle intraprese solo ora, sin da quando è scoppiato l'allarme coronavirus in Cina.
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