Coronavirus, governatore Emiliano: non venite in Puglia, tornate indietro
Lʼaccorato appello via Facebook del presidente pugliese è stato postato subito dopo la firma di Conte sul nuovo decreto, mentre era già partita la fuga dalla Lombardia verso Sud
"Non portate nella vostra Puglia l’epidemia lombarda, veneta ed emiliana scappando per prevenire l’entrata in vigore del decreto legge del governo". E' il drammatico appello del governatore Michele Emiliano, dopo aver firmato l'ordinanza per obbligare alla quarantena chi arriva in Puglia dalla Lombardia e dalle altre province del Nord "blindate" per il coronavirus.
"Fermatevi e tornate indietro", scrive il governatore Emiliano a chi sta rientrando in Puglia dalle zone stabilite come "rosse" per via della diffusione del coronavirus.
"Vi parlo come se foste i miei figli, i miei fratelli, i miei nipoti - continua. - Scendete alla prima stazione ferroviaria, non prendete gli aerei per Bari e per Brindisi, tornate indietro con le auto, lasciate l’autobus alla prossima fermata... avete preso una decisione sbagliata".
E allegando l'ordinanza "per il contrasto e il contenimento sul territorio regionale del diffondersi del virus Covid-19" conclude: "Non ho purtroppo il potere di bloccarvi, ma posso ordinarvi di comunicare il vostro arrivo ai medici di famiglia e di rimanere a casa in isolamento fiduciario per 14 giorni".
Quanto inserito fra l'1.00 e le 8.00 verrà moderato a partire dalle ore 8.00
Nessun commento
Metti il tuo like ad un commento
Sarà pubblicato al più presto sul nostro sito, dopo essere stato visionato dalla redazione
Il commento verrà postato sulla tua timeline Facebook
I commenti in questa pagina vengono controllati
Ti invitiamo ad utilizzare un linguaggio rispettoso e non offensivo, anche per le critiche più aspre
In particolare, durante l'azione di monitoraggio, ci riserviamo il diritto di rimuovere i commenti che:
- Non siano pertinenti ai temi trattati nel sito web e nel programma TV
- Abbiano contenuti volgari, osceni o violenti
- Siano intimidatori o diffamanti verso persone, altri utenti, istituzioni e religioni
- Più in generale violino i diritti di terzi
- Promuovano attività illegali
- Promuovano prodotti o servizi commerciali