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Coronavirus, calano ancora i numeri del contagio in Italia | In Europa si contano già 100mila morti

I dati migliorano anche in Lombardia. Le terapie intensive vedono ridursi il carico di lavoro. Nel mondo la situazione in alcuni Paesi va stabilizzandosi. Ma il numero dei morti è impressionante

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La conferenza stampa della Protezione Civile per la prima volta dall'inizio della crisi Covid-19 non c'è stata, dato che ora è diventata bisettimanale. Un segnale che l'epidemia sta uscendo dalla fase emergenziale. E lo dicono anche i numeri odierni: -79 posti in terapia intensiva (oggi sono occupati 2.733). Resta basso anche il rapporto trai nuovi tamponi positivi e il numero dei decessi, che tornano a calare e si attestano sotto le 500 unità.

I numeri di sabato 18 aprile - Nel dettaglio, sono 23.227 le vittime dopo aver contratto il coronavirus in Italia, con un aumento rispetto a venerdì di 482 (24 ore prima l'aumento era stato di 575) arrivando così a un totale di decessi di 23.227. I guariti raggiungono quota 44.927, per un aumento in 24 ore di 2.200 unita' (ieri erano state dichiarate guarite 2.563 persone). L'aumento dei malati (ovvero le persone attualmente positive) è stato pari a 809 unità (+355). In lieve flessione anche il numero dei nuovi contagi rilevati nelle ultime 24 ore sono stati 3.491 (venerdì erano 3.493).

 

I tamponi effettuati sono 61mila - Questi due dati vanno però analizzati considerando il fatto che sono strettamente collegati al numero di tamponi a cui sono stati sottoposti gli italiani. Nele ultime 24 ore sono stati fatti 61.725 tamponi (venerdì 65.705, ma il numero resta molto alto). E il rapporto tra tamponi fatti e casi individuati è di 1 malato ogni 17,7 tamponi fatti, il 5,7%, il secondo dato migliore da inizio epidemia dopo quello di ieri.  Negli ultimi giorni questo valore e' stato in media del 7,2%.Il numero totale di persone che hanno contratto il virus dall'inizio dell'epidemia e' 175.925.

 

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Migliorano i dati in Lombardia - In miglioramento anche la situazione in Lombardia, che resta la regione più colpita. In Lombardia, dall'inizio dell'epidemia di covid-19, 65.381 persone hanno contratto il covid-19 con 1.246 contagiati in più, quando i casi positivi segnalati erano 64.135 l'aumento sul giorno precedente era stato di 1.041. Di queste, sono decedute 12.050 persone (+199 su venerdì, il giorno prima erano +243) e ne sono guarite e dimesse 42.342 (+1.629). I ricoveri in ospedale sono 10.042 rispetto agli 10.627 di venerdì (-585), quelli in terapia intensiva 947 (un calo di 24 ricoveri).
La Provincia più colpita è quella di Milano: i casi sono passati a 15.546 (+269). Milano città registra 6.421 casi (+95), venerdì l'aumento era stato di 161 unità. Seguono Brescia 11.758 (+191), Bergamo 10.629 (+39), Cremona 5.407 (+94), Monza 4.042 (+67).

 

I dati nelle altre regioni - In flessione i casi anche nelle altre regioni: sono 13.584 in Emilia-Romagna, 14.223 in Piemonte, 10.444 in Veneto, 6.470 in Toscana, 3.412 in Liguria, 3.172 nelle Marche, 4.282 nel Lazio,  3.045 in Campania, 1.985 nella Provincia autonoma di Trento, 2.694 in Puglia, 1.403 in Friuli Venezia Giulia,  2.171 in Sicilia, 1.971 in Abruzzo, 1.556 nella Provincia autonoma di Bolzano, 431 in Umbria, 881 in Sardegna, 832 in Calabria, 549 in Valle d'Aosta, 262 in Basilicata e 209 in Molise.

 

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Superati i 2,2 milioni di contagi nel mondo - Sono Oltre 2,2 milioni i contagi confermati nel mondo e almeno 157mila morti. Di questi almeno 100mila sono registrati nel Vecchio Continente. In Europa, lockdown e restrizioni sociali imposti settimane fa stanno dando risultati. In Spagna, il numero dei morti giornalieri torna a calare: 565 rispetto ai 585 di venerdì, con il totale a oltre 20mila. Anche le infezioni rallentano, con quasi 192mila contagi, mentre il Paese resta in stato d'allerta. La polizia ha però diffuso un preoccupante dato sulle violenze di genere: in un mese, gli interventi sono aumentati del 25% rispetto allo stesso periodo del 2019.

 

La situazione in Gran Bretagna - Nel Regno Unito altre 888 persone sono morte negli ospedali, portando il totale a 15.464, mentre i contagi sono aumentati di 5.525 superando i 114mila. I dati sono "incoraggianti" per il direttore del servizio sanitario NHS per l'Inghilterra, Stephen Powis: "Cominciamo a vedere una riduzione delle persone ospedalizzate per Covid-19". E la regina Elisabetta II, che martedì compirà 94 anni, ha chiesto che non si svolga il tradizionale saluto con colpi di cannone: "Non lo ritiene appropriato alle circostanze", ha spiegato Buckingham Palace. 

 

Migliorano i dati in Svezia - Nel frattempo anche la Svezia, in controtendenza con misure di contenimento relativamente blande, tira un sospiro di sollievo: supera i 1.500 morti e 13.800 contagi, ma per l'epidemiologo Anders Tegnell "la pressione sui servizi sanitari è in diminuita. Speriamo sia un trend che continuerà".

 

A Tokyo sale la paura  - In Giappone, l'epidemia torna a far paura. Con 556 nuovi casi si arriva a oltre 10.500, tre mesi dopo il primo caso. Quasi un terzo delle persone infette è a Tokyo, dove si teme che il sistema medico collassi. Il premier Shinzo Abe ha esteso a tutto il Paese lo stato d'emergenza e rimproverato la popolazione: non rispetta le misure di distanziamento. A fine aprile cade la Settimana d'oro con varie festività e Tokyo vuole evitare che i cittadini viaggino, diffondendo ulteriormente il virus: Abe ha così annunciato un incentivo di 100mila yen (circa 930 dollari) ai residenti, affinché restino a casa.

 

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Il dramma degli Stati Uniti - Gli Usa continuano a portare il fardello più drammatico al mondo, con 711mila contagi e 37mila morti. Ma per la prima volta dal 1° aprile nello Stato di New York, epicentro dell'epidemia, i nuovi morti sono scesi sotto quota 550 (+540, il totale a 13mila) e anche il numero dei ricoverati in ospedale continua a calare. Il governatore democratico, Andrew Cuomo, ha sottolineato che i ricoveri sono ancora 2mila ogni giorno: "Non vuol dire che ci aspettino giorni felici". E il numero complessivo dei decessi non include oltre 4mila morti a New York City, registrati come legati al Covid-19, ma non confermati da test di laboratorio. I toni del rigore continuano invece a non appartenere al presidente Donald Trump, che oltre a chiedere la "liberazione" di alcuni Stati democratici ha detto di non volere che nei suoi futuri comizi in vista delle presidenziali siano usate limitazioni: rovinerebbero "il sapore" dell'esperienza, ha detto.

 

Resta alto l'allarme per l'Africa - Sono più di mille i morti per Covid-19, i casi registrati oltre 20mila, secondo i Centri per il controllo delle malattie. Cinquantadue dei 54 Paesi africani hanno contato casi e l'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms) ha espresso preoccupazione per l'aumento della trasmissione a livello locale. L'Africa potrebbe essere il prossimo hotspot della pandemia: modelli dell'Imperial College di Londra ritengono che nello scenario migliore, con "intenso" distanziamento sociale, si potrebbe arrivare alla morte di 300mila persone nel 2020 per Covid-19.

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