Ciccio e Tore senza pace, profanate le tombe dei fratellini morti in una cisterna
Francesco e Salvatore Pappalardi scomparvero a Gravina di Puglia il 5 giugno del 2006 e vennero trovati venti mesi dopo in una masseria abbandonata. Il sindaco: "Mi ha informato il papà, gesto vigliacco"
"La loro tragica storia non basta a saziare la fame di dolore degli sciacalli", inizia così il post di Alesio Valente, sindaco di Gravina di Puglia, che denuncia la profanazione delle tombe di Ciccio e Tore, Francesco e Salvatore Pappalardi, scoperta dal papà pochi giorni fa: "Un gesto - scrive su Facebook - che è un’offesa non solo ad una famiglia che piange i suoi bambini, ma ad una città intera".
Francesco e Salvatore, di 13 e 11 anni, scomparvero a Gravina il 5 giugno del 2006 e vennero trovati morti venti mesi dopo nella cisterna di una masseria abbandonata nella quale forse finirono durante un tragico gioco. La profanazione della loro tomba ha scosso moltissimo una comunità che forse, da quel tragico lutto, non si è mai ripresa completamente.
"Un paio di giorni fa mani ignote ma esperte hanno forzato l’ingresso della cappella cimiteriale in cui riposano i due fratellini ed hanno scardinato le lastre di vetro che ricoprono le tombe - scrive amareggiato Velente - . Me ne ha voluto parlare con la voce rotta dalla sofferenza il padre dei due fanciulli, Filippo, fiducioso che le istituzioni, anche attraverso il sindaco, e naturalmente attraverso le forze dell’ordine e la magistratura, possano aiutare a far luce su quanto accaduto, sui motivi di tanto odio vigliacco".
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