Aggredito a Roma

Lo youtuber anti borseggiatori Cicalone picchiato da 10 persone: "Infami, preso alle spalle"

Il videomaker romano è stato sorpreso da un gruppo numeroso durante una delle sue abituali attività di monitoraggio. Gli inquirenti lavorano per identificarli

13 Nov 2025 - 09:45
 © Tgcom24

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Simone Ruzzi, conosciuto online come "Cicalone" per i suoi video di denuncia sulla microcriminalità nella metropolitana di Roma, è stato aggredito alla stazione Ottaviano della linea A mentre stava documentando alcune situazioni di rischio. Il creator romano ha riportato ferite al volto ed è stato soccorso dal personale sanitario dopo essere stato raggiunto alle spalle da un gruppo numeroso di persone. La sua testimonianza, diffusa attraverso i social, ha contribuito a sollevare nuovamente l'attenzione sulle condizioni di sicurezza nei mezzi pubblici della Capitale e sui rischi affrontati da chi decide di riprendere episodi di borseggio nei corridoi e sulle banchine della metro. Le forze dell'ordine hanno avviato gli accertamenti per ricostruire con precisione quanto accaduto.

L'aggressione alla stazione Ottaviano

 L'episodio si è verificato nella zona della fermata Ottaviano, uno dei nodi più frequentati della linea A, in una fascia oraria caratterizzata da un intenso afflusso di passeggeri. Secondo una prima ricostruzione, lo youtuber stava effettuando riprese come parte della sua attività di documentazione dei borseggiatori attivi nelle stazioni della metro. Non mancano episodi violenti come la maxi rissa scoppiata tra scippatori e che portò all'arresto di 5 persone. La dinamica dell'assalto a Cicalone è ora al vaglio degli investigatori, che stanno acquisendo le immagini delle telecamere di sicurezza e ascoltando eventuali testimoni presenti in quel momento sulla banchina.

Le ferite riportate e il trasporto in ospedale

 Dopo l'aggressione, Ruzzi ha riportato contusioni al viso e diverse escoriazioni, come mostrato negli scatti pubblicati sui suoi profili social. Il videomaker è stato soccorso dal personale sanitario intervenuto sul posto e trasportato in ospedale per ulteriori accertamenti. Sebbene le ferite non siano risultate gravi, l'episodio ha evidenziato la vulnerabilità di chi opera in contesti affollati e caratterizzati dalla presenza di gruppi dediti ai furti con destrezza.

La testimonianza di Cicalone: "Infami da dietro in dieci"

 Nelle ore successive all'aggressione, lo youtuber ha pubblicato una storia sui social in cui ha descritto quanto accaduto. "Infami veri da dietro in dieci", ha scritto, rimarcando il fatto di essere stato colpito alle spalle da un gruppo numeroso che non gli avrebbe lasciato possibilità di difesa. Ruzzi aveva già denunciato episodi di rischio personale, mesi fa aveva detto che qualcuno aveva tentato di investirlo volontariamente. La definizione esatta del numero degli aggressori è ora oggetto di verifica da parte degli inquirenti.

Le indagini della polizia e gli accertamenti in corso

 Gli agenti del commissariato competente hanno avviato le verifiche per risalire all'identità del gruppo coinvolto nell'assalto. La polizia sta ricostruendo con precisione il percorso degli aggressori e confrontando le testimonianze raccolte con le immagini di videosorveglianza presenti nella zona.

Il lavoro di Cicalone contro i borseggiatori nella metro di Roma

 Ruzzi è noto per le sue attività di documentazione sui fenomeni di borseggio e microcriminalità nei mezzi pubblici romani. Nel corso degli ultimi mesi il creator ha pubblicato numerosi video in cui mostra borseggiatori all'opera, attirando interesse e visibilità ma anche esponendosi a situazioni rischiose. L'aggressione di Ottaviano si inserisce in questo contesto, sollevando interrogativi sulla necessità di garantire maggiore sicurezza nei luoghi più frequentati della città.

Chi è Simone Ruzzi detto Cicalone

 Simone Ruzzi è un videomaker romano che negli ultimi anni ha costruito una presenza significativa sui social grazie ai suoi contenuti dedicati alla sicurezza urbana. Conosciuto come "Cicalone", pubblica video in cui documenta episodi di microcriminalità all’interno della metropolitana di Roma, con particolare attenzione alla presenza di borseggiatori organizzati. Il suo stile diretto e l’approccio di monitoraggio costante delle stazioni più affollate della città lo hanno reso uno dei creator più seguiti nel settore della denuncia civile. Ruzzi alterna attività di reportage informale a interventi di sensibilizzazione rivolti agli utenti dei mezzi pubblici, spesso mostrando in tempo reale movimenti sospetti e strategie usate per individuare potenziali vittime. Il suo lavoro, ampiamente condiviso online, ha riscosso un forte interesse ma lo ha anche esposto a situazioni di rischio, come dimostrano alcuni episodi di tensione registrati durante le sue riprese.

Perché la metro di Roma è considerata una zona critica per i borseggi

 La metropolitana di Roma rappresenta da anni uno degli scenari più complessi sul fronte della microcriminalità. Le stazioni centrali e turistiche, come Termini, Spagna, Barberini e Ottaviano, registrano un flusso costante di cittadini e visitatori che crea condizioni favorevoli all’azione dei gruppi dediti ai furti con destrezza. I borseggiatori operano spesso in modo coordinato, sfruttando affollamenti, frenate improvvise dei convogli o momenti di discesa e salita dei passeggeri per avvicinare le vittime. La conformazione degli spazi, caratterizzata da corridoi stretti e accessi multipli, offre vie di fuga rapide. Nonostante le misure di prevenzione adottate nel tempo, come l’aumento delle pattuglie e il rafforzamento della videosorveglianza, la densità del traffico passeggeri rende difficile un controllo capillare delle aree più sensibili. È in questo contesto che creator come Cicalone hanno deciso di documentare le dinamiche dei borseggi, contribuendo a rendere più visibile un fenomeno radicato.

Perché alcune bande di borseggiatori operano in gruppi numerosi

 I gruppi di borseggiatori che agiscono nelle stazioni e nelle carrozze della metropolitana tendono a operare in più persone per aumentare la probabilità di riuscita del furto e ridurre il rischio di essere identificati. Le bande più organizzate dispongono di ruoli distinti: c’è chi osserva e seleziona la vittima, chi distrae e chi esegue materialmente il furto. Questa suddivisione consente ai componenti di muoversi in modo coordinato all’interno delle aree più affollate, sfruttando spazi ristretti e movimento continuo dei passeggeri. In molti casi, dopo aver sottratto portafogli o zaini, gli oggetti rubati vengono trasferiti rapidamente tra più membri per rendere più complesso attribuire la responsabilità diretta durante eventuali controlli. Le dinamiche osservate negli ultimi mesi in diverse stazioni romane confermano l’esistenza di gruppi che si muovono con strategie consolidate e ruoli precisi.