le protagoniste hanno tra gli 11 e i 14 anni

Bulle pestano 14enne nel parco di Chieti e postano i video sui social: "Non luogo a procedere per tre"

A rispondere di lesioni aggravate, diffamazione e minacce sarà solo la più grande che è imputabile perché 14enne

09 Set 2025 - 16:27
 © facebook

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Il pestaggio risale al 5 luglio, ma l'inchiesta si è già chiusa: del branco di bulle che ha picchiato una 14enne nel parco pubblico di Chieti solo una, la più grande e coetanea della vittima, è imputabile. Le altre tre, che hanno 11 e 12 anni, non risponderanno davanti al giudice del Tribunale dei Minori de L'Aquila di lesioni aggravate, diffamazione e minacce in concorso. Pur se a incastrarle sono stati gli stessi video girati durante l'aggressione e poi diffusi su Instagram e TikTok. Per loro, dunque, il procedimento è destinato a terminare con un "non luogo a procedere".

La ricostruzione dell'aggressione

 Eppure tutte e quattro insieme volevano che tutti vedessero ciò che facevano per aumentare l'umiliazione della vittima e proprio attraverso i video che le incastrano le indagini hanno potuto ricostruire nei dettagli quel pomeriggio di botte.

Il capo d'imputazione riferito dal quotidiano abruzzese Il Centro conferma la dinamica del branco e assegna a ciascuna un ruolo preciso: le quattro, due sono sorelle, avrebbero agito "con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso". In due, secondo l'accusa, non si limitano a guardare: una di loro "partecipava all'aggressione realizzando un video tramite smartphone, incitando, ridendo e non intervenendo".

L'ulteriore umiliazione nel video diffuso via social

 Inoltre, sarebbe stata proprio la 12enne del branco ad afferrare la vittima per i capelli, strattonandola fino a farla cadere per poi colpirla violentemente al volto e in varie parti del corpo con pugni, calci, schiaffi e ginocchiate. Il tutto condito da insulti e dall'incitamento alle altre: "Fammi il video". 

L'aggredita ha riportato un trauma alla testa e al volto, contusioni al torace e all'addome e diverse escoriazioni, per una prognosi di venti giorni con diversi giorni di ricovero in Pediatria.

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