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Caso Pipitone, parla la madre Piera Maggio: “Voglio la verità e riabbracciare Denise”

La donna, in collegamento telefonico con “Mattino 5”, parla anche delle presunte anomalie nelle indagini: “Era doveroso prestare più attenzione”

 

“Il caso su Denise andrebbe riaperto, ci sono state troppe anomalie. È quello che ho detto in tutti questi anni, mi sono battuta affinché uscisse fuori la verità. Noi genitori di Denise vogliamo riabbracciare nostra figlia, non abbiamo mai smesso di sperarci”. A “Mattino Cinque” parla Piera Maggio, la madre di Denise Pipitone. la bambina scomparsa da Mazara del Vallo l'1 settembre 2004.

 

 

La donna ringrazia la pm all'epoca incaricata delle indagini, che ha espresso alcuni dubbi su come è stata condotta l’inchiesta: “Mi ha rincuorato tantissimo, a dimostrazione di quello che abbiamo sempre detto e sempre saputo”, spiega Piera Maggio, “tutto questo non ci è nuovo: finalmente la dottoressa Maria Angioni ha messo un punto a questa situazione. Quelle anomalie sono uscite nel processo di primo grado ma non sono state attenzionate come era doveroso fare”.

 

La bambina è frutto di un rapporto extraconiugale tra Piera Maggio e Piero Pulizzi. Le indagini preliminari avevano individuato nella prima moglie dell’uomo, Anna Corona, nella figlia, Jessica Pulizzi, e nel suo fidanzato, Gaspare Ghaleb, gli autori del sequestro della bambina. Non essendoci prove schiaccianti, nel 2017 la Cassazione aveva respinto l’ipotesi di un loro effettivo coinvolgimento: “Ci sono persone che hanno lavorato con amore per Denise. Altre che non erano preparate ad affrontare un caso più grande di loro e non hanno fatto si che le verità emergesse – continua Piera Maggio - Parlo anche delle persone che hanno testimoniato il falso nel processo di primo grado. Mi rivolgo a loro, anche in forma anonima, che parlino: verranno tutelate”.

 

Infine Maggio si è rivolta a Felice Grieco, la guardia giurata che aveva avvistato Denise nell'ottobre 2004 a Milano, presente nello studio: "Magari è stato preso sottogamba dalle volanti, magari non si aspettavano un avvistamento a Milano - ha detto la donna - in questa storia ci sono troppi magari, ma io credo che Felice debba stare sereno perché ha fatto quello che poteva e nessuno deve attaccarlo".

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