Protesta ambientalista

Canal Grande colorato di verde, Greta Thunberg e altri 36 attivisti indagati

L'accusa è di manifestazione non autorizzata dopo che cinque militanti hanno versato il colorante in acqua all'altezza di Rialto ed esposto uno striscione sul ponte, sfilando in abito rosso e con il volto sbiancato

26 Nov 2025 - 12:44
 © Tgcom24

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Greta Thunberg e altri 36 attivisti di Extinction Rebellion risultano indagati dalla Procura di Venezia per manifestazione non autorizzata dopo aver colorato di verde il Canal Grande sabato 22 novembre. Secondo la ricostruzione riportata dalla stampa locale, il gruppo ha versato fluoresceina nelle acque all’altezza di Rialto mentre altri manifestanti esponevano uno striscione sul ponte con la scritta "Fermate l’ecocidio". L’iniziativa si inserisce in una più ampia mobilitazione nazionale che ha coinvolto 10 città italiane in occasione della chiusura della Cop30 in Brasile.

Daspo e sanzione per i 37 attivisti

 Le forze dell'ordine hanno identificato 37 partecipanti, ai quali sono stati notificati un Daspo urbano temporaneo e una sanzione amministrativa.  La fluoresceina impiegata non è considerata tossica e non ha fatto scattare ipotesi più gravi di reato. 

Il blitz sul Canal Grande

 L’azione si è svolta attorno a mezzogiorno, quando cinque attivisti a bordo di un vaporetto hanno versato alcune taniche di fluoresceina nel Canal Grande in prossimità del ponte di Rialto. In contemporanea, altri manifestanti – tra cui la giovane attivista svedese Greta Thunberg – hanno srotolato uno striscione sul ponte, dando visibilità alla protesta contro quello che definiscono l’“ecocidio” in corso a livello globale. A supporto della scenografia, una quindicina di partecipanti vestiti di rosso e con il volto sbiancato hanno sfilato lentamente ai piedi del ponte. La colorazione delle acque ha attirato l’attenzione di passanti e turisti, richiedendo l’intervento di polizia locale e Digos, che hanno monitorato l’intera iniziativa e avviato rapidamente le identificazioni.

Le contestazioni della Procura

 La Procura di Venezia ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di manifestazione non autorizzata. Secondo gli accertamenti preliminari, sono cadute le ipotesi di inquinamento ambientale, poiché la sostanza utilizzata è considerata non tossica, come anche quelle relative all’interruzione di pubblico servizio. La vicenda resta al momento circoscritta alla contestazione amministrativa e all’iscrizione nel registro degli indagati, in attesa di ulteriori valutazioni.

Le conseguenze per i militanti

 Le forze dell’ordine hanno identificato complessivamente 37 persone: 19 provenienti dal Veneto, 16 da diverse regioni italiane – tra cui Lombardia, Trentino, Toscana, Piemonte, Emilia-Romagna, Puglia, Calabria e Lazio – e tre cittadini stranieri, tra cui Thunberg. Per tutti è scattato un Daspo urbano di 48 ore, scaduto il lunedì successivo, oltre a una sanzione amministrativa di 150 euro. 

La mobilitazione in 10 città

 La protesta di Venezia rientrava in un’azione coordinata che ha coinvolto altre dieci città italiane, da Milano a Palermo, nell’ultimo giorno della Cop30 in Brasile. Extinction Rebellion aveva programmato una serie di iniziative simboliche nei principali centri urbani per richiamare l’attenzione sulla crisi climatica e sulla necessità di azioni più incisive. A Venezia, la scelta del Canal Grande come luogo simbolo ha amplificato la risonanza dell’evento, sebbene l’azione sia rimasta entro i confini di una dimostrazione non autorizzata e senza impatti ambientali permanenti. Le indagini, tuttavia, proseguono per definire con precisione ruoli e responsabilità di ciascuna persona coinvolta. 

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