Piano della Protezione Civile

Campi Flegrei, evacuazione in 72 ore: cosa prevede il piano della Protezione Civile

Cosa accade se il supervulcano si risveglia: i tempi, le tappe e le destinazioni dell’evacuazione

14 Mag 2025 - 16:22
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I Campi Flegrei sono sotto osservazione speciale. Questo vasto complesso vulcanico, che si estende tra Napoli e Pozzuoli, ha mostrato segni di attività crescenti, con scosse sismiche e innalzamento del suolo che preoccupano la comunità scientifica e i cittadini. Per questo motivo, la Protezione Civile ha aggiornato il piano nazionale di emergenza, stabilendo procedure precise in caso di eruzione. Il cuore della strategia è l'evacuazione della popolazione in un tempo massimo di 72 ore. Una panoramica dettagliata è disponibile in un articolo dedicato.

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Cosa sono i Campi Flegrei e perché preoccupano

I Campi Flegrei non sono un vulcano conico classico come il Vesuvio, ma una caldera vulcanica di dimensioni imponenti. Comprende 24 crateri e edifici vulcanici, molti dei quali sommersi nel Golfo di Pozzuoli. Gli scienziati monitorano da decenni l'area per fenomeni di bradisismo, ovvero l'innalzamento e abbassamento del suolo. Dal 2005 il sollevamento è ripreso con maggiore intensità, accompagnato da uno sciame sismico crescente. Una scheda informativa dettagliata sul fenomeno è stata pubblicata recentemente.

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Il rischio eruzione: le simulazioni più recenti

Secondo i modelli elaborati dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), un'eventuale eruzione potrebbe essere esplosiva e coinvolgere un'ampia area densamente popolata. Le simulazioni indicano che la colonna eruttiva potrebbe raggiungere diversi chilometri d'altezza, con caduta di ceneri e materiali piroclastici. I rischi principali sono legati a flussi piroclastici, ceneri, gas tossici e problemi alla rete idrica ed elettrica.

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Zona rossa e zona gialla: chi deve evacuare

Il piano della Protezione Civile suddivide il territorio in "zona rossa" e "zona gialla". La zona rossa include 7 comuni interamente (Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, Quarto, parte di Napoli) e aree parziali di altri. Circa 500 mila persone vi abitano e dovranno evacuare immediatamente. La zona gialla comprende territori con rischio di ricaduta di cenere vulcanica: qui vivono altri 800 mila abitanti, che potrebbero dover essere evacuati o confinati in casa a seconda dell'intensità dell'eruzione.

Come funziona il piano di evacuazione in 72 ore

L'obiettivo è evacuare la zona rossa entro 72 ore dall'allerta. Le persone dovranno lasciare le abitazioni seguendo percorsi e orari prestabiliti, utilizzando mezzi propri o pubblici. I Comuni hanno predisposto Piani di Allontanamento che indicano punti di raccolta, orari e mezzi di trasporto. L'evacuazione avverrà per scaglioni, evitando congestioni e garantendo l'assistenza a persone fragili.

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Dove saranno portati gli sfollati

I cittadini evacuati verranno trasferiti in Regioni gemellate con la Campania. Il piano prevede l'accoglienza in strutture pubbliche, alberghi, palazzetti, scuole o case disponibili. Le Regioni gemellate sono 17, ognuna abbinata a uno o più comuni della zona rossa. Ecco alcuni esempi:

  • Pozzuoli → Lombardia
  • Bacoli → Marche e Umbria
  • Monte di Procida → Abruzzo e Molise
  • Quarto → Toscana
  • Napoli (Bagnoli) → Basilicata e Calabria
  • Napoli (Fuorigrotta) → Lazio
  • Napoli (Pianura) → Puglia
  • Napoli (Soccavo) → Emilia-Romagna
  • Napoli (Posillipo) → Sardegna
  • Napoli (Chiaia e San Ferdinando) → Sicilia
  • Napoli (Vomero) → Piemonte e Valle d'Aosta
  • Napoli (Arenella) → Veneto
  • Napoli (Chiaiano) → Friuli-Venezia Giulia
  • Giugliano in Campania → Trentino-Alto Adige
  • Marano di Napoli → Liguria

I cittadini saranno trasferiti tramite mezzi pubblici organizzati come pullman, treni o traghetti, secondo le modalità operative stabilite dalla Protezione Civile e con il supporto delle autorità locali.

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Chi gestisce l'evacuazione e come verranno avvisati i cittadini

La gestione dell'emergenza è affidata alla Protezione Civile nazionale e regionale, in collaborazione con Prefetture, Comuni e Forze dell'Ordine. I cittadini riceveranno l'allerta tramite messaggi IT-alert, sirene, media e canali ufficiali. Ogni famiglia riceverà anche istruzioni preventive tramite campagne di informazione locali.

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