Cosa accade se il supervulcano si risveglia: i tempi, le tappe e le destinazioni dell’evacuazione
© Ansa
Cosa sono i Campi Flegrei e perché preoccupanoIl rischio eruzione: le simulazioni più recentiZona rossa e zona gialla: chi deve evacuareCome funziona il piano di evacuazione in 72 oreDove saranno portati gli sfollatiChi gestisce l'evacuazione e come verranno avvisati i cittadini
I Campi Flegrei sono sotto osservazione speciale. Questo vasto complesso vulcanico, che si estende tra Napoli e Pozzuoli, ha mostrato segni di attività crescenti, con scosse sismiche e innalzamento del suolo che preoccupano la comunità scientifica e i cittadini. Per questo motivo, la Protezione Civile ha aggiornato il piano nazionale di emergenza, stabilendo procedure precise in caso di eruzione. Il cuore della strategia è l'evacuazione della popolazione in un tempo massimo di 72 ore. Una panoramica dettagliata è disponibile in un articolo dedicato.
© Withub
I Campi Flegrei non sono un vulcano conico classico come il Vesuvio, ma una caldera vulcanica di dimensioni imponenti. Comprende 24 crateri e edifici vulcanici, molti dei quali sommersi nel Golfo di Pozzuoli. Gli scienziati monitorano da decenni l'area per fenomeni di bradisismo, ovvero l'innalzamento e abbassamento del suolo. Dal 2005 il sollevamento è ripreso con maggiore intensità, accompagnato da uno sciame sismico crescente. Una scheda informativa dettagliata sul fenomeno è stata pubblicata recentemente.
© Withub
Secondo i modelli elaborati dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), un'eventuale eruzione potrebbe essere esplosiva e coinvolgere un'ampia area densamente popolata. Le simulazioni indicano che la colonna eruttiva potrebbe raggiungere diversi chilometri d'altezza, con caduta di ceneri e materiali piroclastici. I rischi principali sono legati a flussi piroclastici, ceneri, gas tossici e problemi alla rete idrica ed elettrica.
© Withub
Il piano della Protezione Civile suddivide il territorio in "zona rossa" e "zona gialla". La zona rossa include 7 comuni interamente (Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, Quarto, parte di Napoli) e aree parziali di altri. Circa 500 mila persone vi abitano e dovranno evacuare immediatamente. La zona gialla comprende territori con rischio di ricaduta di cenere vulcanica: qui vivono altri 800 mila abitanti, che potrebbero dover essere evacuati o confinati in casa a seconda dell'intensità dell'eruzione.
L'obiettivo è evacuare la zona rossa entro 72 ore dall'allerta. Le persone dovranno lasciare le abitazioni seguendo percorsi e orari prestabiliti, utilizzando mezzi propri o pubblici. I Comuni hanno predisposto Piani di Allontanamento che indicano punti di raccolta, orari e mezzi di trasporto. L'evacuazione avverrà per scaglioni, evitando congestioni e garantendo l'assistenza a persone fragili.
© Withub
I cittadini evacuati verranno trasferiti in Regioni gemellate con la Campania. Il piano prevede l'accoglienza in strutture pubbliche, alberghi, palazzetti, scuole o case disponibili. Le Regioni gemellate sono 17, ognuna abbinata a uno o più comuni della zona rossa. Ecco alcuni esempi:
I cittadini saranno trasferiti tramite mezzi pubblici organizzati come pullman, treni o traghetti, secondo le modalità operative stabilite dalla Protezione Civile e con il supporto delle autorità locali.
© Withub
La gestione dell'emergenza è affidata alla Protezione Civile nazionale e regionale, in collaborazione con Prefetture, Comuni e Forze dell'Ordine. I cittadini riceveranno l'allerta tramite messaggi IT-alert, sirene, media e canali ufficiali. Ogni famiglia riceverà anche istruzioni preventive tramite campagne di informazione locali.