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Tamponi truffa, perquisizioni Nas tra Napoli e Caserta | Si facevano pubblicità sul web, usavano macchinari per animali

Una banda formata anche da operatori sanitari, scoperti anche migliaia di kit scaduti. Facevano i test a domicilio facendosi pagare fino a 60 euro

Eseguivano illecitamente tamponi naso-faringei a domicilio che sponsorizzavano su un sito internet insieme con i test sierologici: è quanto ha scoperto il Nas di Napoli coadiuvato dai comandi provinciali dei carabinieri di Napoli e Caserta. La banda era composta anche da operatori sanitari. Durante le perquisizioni sequestrati 10mila kit scaduti. Il macchinario usato per le analisi era di tipo veterinario. Almeno 12 persone coinvolte.

L'organizzazione è risultata composta da personale sanitario (alcuni sono anche convenzionati con il Servizio Sanitario Regionale e impiegati presso le postazioni territoriali di emergenza 118), collaboratori di una società operante nel settore della commercializzazione di dispositivi medici e da faccendieri vari indiziati di appartenere a un'associazione per delinquere.

 

Potenziale pericolo per la pandemia - I tamponi rino-faringei praticati illecitamente dall'organizzazione scoperta dal Nas venivano processati attraverso apparecchi elettromedicali e kit strumentali risultati non regolamentari ovvero non idonei per lo specifico test diagnostico e, quindi, potenzialmente pericolosi anche per il diffondersi dell'epidemia. L'organizzazione è risultata sprovvista di autorizzazioni
amministrative e sanitaria. Inoltre non comunicavano alle autorità sanitarie preposte i risultati dei tamponi.

 

Migliaia di kit scaduti venduti a 60 euro  - Durante le perquisizioni sono stati sequestrati oltre 10mila kit per tamponi di cui alcuni scaduti, centinaia di test rapidi, materiale informatico, apparecchiature elettromedicali per processare tamponi e test sierologici, nonche' un'ingente somma di danaro. Per ciascun tampone veniva praticato un prezzo variabile tra 40 e 60 euro. Inoltre quando l'esito del tampone risultava positivo al SARS-CoV-2 i pazienti venivano rispediti a casa e non avviati in strutture idonee alla loro cura.
 

Usati macchinari per rilevare virus animali - All'organizzazione è stato sequestrato anche un macchinario progettato per la rilevazione dei virus animali utilizzato invece per analizzare i campioni umani. Complessivamente sono state eseguite una ventina di perquisizioni, nei confronti di società e persone, mentre sono una dozzina i soggetti coinvolti, tra i quali figura anche un medico del Servizio Sanitario Nazionale. La Procura della Repubblica ipotizza, per ora, il reato di associazione finalizzata alla truffa. Non si esclude che, alla luce delle risultanze investigative e dall'analisi della documentazione acquista possa essere anche contestato il reato di epidemia dolosa. 

 

 

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