Il caso

Appalti e minacce: compare un "manifesto funebre" per il sindaco di San Giuseppe Vesuviano

Nei locali del Comune la scritta "Il sindaco muore se non si dimette entro cinque giorni". La procura indaga: tra le ipotesi, un collegamento con gli appalti pubblici. Solidarietà dal Partito Democratico: "Atto vile e intollerabile"

29 Ott 2025 - 13:04
 © Dal Web

© Dal Web

A San Giuseppe Vesuviano, nel Napoletano, un manifesto funebre con la foto del sindaco Michele Sepe è comparso nei locali del municipio. Nel manifesto, accanto all’immagine del primo cittadino e a quella di Padre Pio, campeggiava una scritta minatoria: "Il sindaco muore se non si dimette entro cinque giorni". Il documento, di fatto una minaccia di morte in piena regola, è stato scoperto dal personale comunale e immediatamente segnalato alle forze dell'ordine.

L’episodio ha suscitato forte allarme in città e nell’ambiente politico. Il sindaco Sepe, eletto nel 2024 con il Partito Democratico, ha denunciato il gesto come un attacco alla legalità e al lavoro amministrativo in corso. I carabinieri, coordinati dalla Procura di Nola, hanno avviato le indagini per risalire agli autori dell’intimidazione, verificando anche eventuali collegamenti con appalti pubblici gestiti negli ultimi mesi dal Comune.

Che cosa è accaduto in municipio: il testo del manifesto e dove è stato trovato

 Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il manifesto è stato trovato all'interno di un locale comunale in via Cesare Battisti. Stampato su carta bianca, riproduceva i tratti tipici di un necrologio, con foto del sindaco, una croce e la frase minacciosa scritta in stampatello: "Muore se non si dimette entro cinque giorni".

Il personale del Comune, notando il foglio affisso su una bacheca, ha avvisato immediatamente il primo cittadino e le forze dell’ordine. I carabinieri hanno sequestrato il manifesto e acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza. Non è escluso che il gesto possa essere stato compiuto da una persona con accesso agli uffici, considerata la collocazione del documento.

Chi è il sindaco Michele Sepe e il contesto amministrativo del Comune

 Michele Sepe, 46 anni, è alla guida del Comune di San Giuseppe Vesuviano dal 2024. Esponente del Partito Democratico, ha impostato la sua amministrazione su temi di trasparenza, risanamento dei conti e contrasto alle infiltrazioni negli appalti. Il territorio vesuviano, area complessa e ad alta densità industriale, ha vissuto negli anni numerosi episodi di intimidazione verso funzionari e amministratori. Sepe, in diverse occasioni, aveva ribadito il suo impegno a “difendere la legalità e i principi democratici” anche di fronte a pressioni o minacce.

Le indagini: acquisizioni, ipotesi e il filone "appalti"

 Le indagini, coordinate dalla Procura di Nola, si concentrano su diversi fronti. Gli inquirenti stanno analizzando le immagini delle telecamere interne e le impronte digitali sul manifesto, e nel frattempo vengono sentiti dipendenti comunali e collaboratori del sindaco. Una delle ipotesi più accreditate riguarda la gestione degli appalti comunali: nei mesi scorsi, infatti, l'amministrazione aveva segnalato presunte irregolarità in alcune gare pubbliche. Gli investigatori non escludono che le minacce possano essere collegate proprio a questi episodi.

In Campania non è la prima volta che emergono irregolarità legate agli appalti pubblici, come evidenziato nel caso di Palma Campania. Al momento non risultano rivendicazioni ufficiali, ma gli inquirenti mantengono il massimo riserbo. "Le indagini proseguono a 360 gradi", è l'unico commento trapelato da fonti investigative.

Reazioni istituzionali e politiche: le parole del sindaco e del Pd

 "Un atto vile e intollerabile": così il Partito Democratico di Napoli ha definito il gesto, esprimendo piena solidarietà al sindaco Sepe e alla sua giunta. "Siamo certi e fiduciosi – si legge nella nota dei Dem – che le autorità competenti faranno piena luce sul'accaduto, garantendo la massima tutela al sindaco e agli amministratori, perché nessuno possa pensare di fermare con intimidazioni il lavoro per la legalità nei nostri territori". Anche la segreteria regionale del Pd e il presidente della Regione Campania hanno espresso vicinanza al primo cittadino. "Un episodio che colpisce chi ogni giorno lavora per la comunità", ha dichiarato in una nota la segreteria provinciale del partito.

Il sindaco Sepe ha ringraziato per il sostegno ricevuto, sottolineando che "le minacce non fermeranno il percorso di trasparenza e rispetto delle regole avviato a San Giuseppe Vesuviano".

Precedenti tensioni sul territorio e il lavoro per la legalità

 Negli ultimi anni diversi sindaci e amministratori locali del Napoletano sono stati vittime di minacce e atti intimidatori. Dalla penisola sorrentina all'area vesuviana, il fenomeno resta una delle principali emergenze per chi governa i territori. San Giuseppe Vesuviano, con oltre 30mila abitanti, è uno dei comuni campani più impegnati nella lotta alla corruzione e all’abusivismo. L'amministrazione Sepe ha introdotto controlli più rigorosi sugli appalti e la gestione dei fondi pubblici, attirando l’attenzione delle autorità competenti e l’appoggio di associazioni per la legalità.

Nel 2022, secondo i dati del Viminale, si sono registrate centinaia di minacce a sindaci in tutta Italia, con un picco proprio in Campania. Il caso del manifesto funebre ha scosso la cittadinanza, ma ha anche rafforzato la determinazione del sindaco e della sua squadra. "Non ci faremo intimidire", ha detto Sepe. "Continueremo a lavorare per la legalità e per la nostra città", ha concluso.

Ti potrebbe interessare