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Napoli, investita da una moto all'esterno di un ristorante: tre arresti, anche il figlio del boss Ettore Bosti

Dopo l'episodio un gruppo di giovani ha aggredito il titolare del locale: "Se lo fai, ti spariamo dentro casa tua e facciamo saltare in aria il ristorante"

Napoli,inseguito da polizia muore cadendo da terrazzo
ansa

La Squadra mobile di Napoli ha arrestato tre persone nell'ambito delle indagini sulla donna investita da una moto il 15 maggio mentre lavorava all'esterno del ristorante "Cala la pasta" in zona Forcella.

In manette è finito anche il figlio 19enne del boss camorristico Ettore Bosti, Patrizio. Dopo l'episodio un gruppo di giovani ha aggredito il titolare, Raffaele Del Gaudio, e lo chef per indurli a non denunciare il fatto: "Se lo fai, sappiamo dove abiti. Ti spariamo dentro casa e facciamo saltare in aria il ristorante".

 

 

Il motoveicolo aveva investito anche un turista argentino, provocandogli gravi lesioni. La donna, Veronica, ha invece riportato ferite gravissime.

 

Gli arrestati - Oltre al figlio di Ettore Bosti, ritenuto esponente di spicco del clan camorristico Contini e già condannato con sentenza definitiva, è finito in manette anche il 19 enne Giorgio Marasco. Entrambi sono gravemente indiziati dei reati di violenza privata e favoreggiamento personale, aggravati dalle modalità mafiose. Disposti inoltre gli arresti domiciliari a carico del 21enne Gennaro Vitone, che era alla guida della moto, gravemente indiziato del reato di lesioni personali stradali con l'aggravante della fuga. Secondo gli inquirenti, Patrizio Bosti ha aggredito il turista argentino intervenuto per impedire che la moto venisse portata via, mentre Marasco lo avrebbe minacciato con un coltello.

 

La minacce - Dopo l'incidente, è intervenuto un folto gruppo di soggetti che ha aggredito fisicamente e minacciato sia il titolare del ristorante sia lo chef, al fine di indurli a non sporgere denuncia nei confronti di Vitone. I turisti argentini intervenuti in soccorso del loro amico ferito sono stati picchiati, minacciati con un'arma e aggrediti con il lancio di tavolini e sedie. "Siamo camorristi, vi veniamo a cercare", hanno detto loro gli arrestati. Ai turisti è stato inoltre offerta anche una somma di denaro (non quantificata) in cambio del loro silenzio.

 

Il centauro e la moto vennero fatte sparire dal gruppo di persone intervenuto in soccorso di Vitone. All'ospedale "Vecchio Pellegrini", dove ha accompagnato la donna, il ristoratore ha riconosciuto il conducente del mezzo, anche lui ferito, subito fuggito dopo l'accaduto.

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