FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Coronavirus, il sindaco di Napoli de Magistris: "Per salvarci non resta che la zona rossa"

Il primo cittadino commenta la folla che si è riversata sul lungomare, sottolineando che "chiuderlo non è la soluzione". Intanto in Campania si registra il picco di nuovi casi (4.601)

Covid, Napoli: lungomare strapieno di gente mentre ambulanze e malati in auto "assediano" gli ospedali

"Siamo ormai arrivati al punto che per salvarci da vere colpe ormai evidenti non ci resta che attendere la zona rossa con immediati ristori per chi rimane senza soldi". Lo ha scritto su Facebook il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. Sulla folla che si è riversata sul lungomare della città, il primo cittadino ha sottolineato che "chiuderlo non è la soluzione".

"Napoli non è un piccolo comune - ha aggiunto - è una grande metropoli, con la maggiore densità abitativa d'Europa. Soprattutto quando il tempo è buono la gente esce per strada e la limitazione degli orari concentra ancora di più le persone nelle uscite".

 

De Magistris ha poi sottolineato che "le forze di polizia devono certo aumentare i controlli per quanto realisticamente possibile, ma è inutile pensare di chiudere una strada piuttosto che un'altra perché la gente non scompare. La soluzione, quindi, non è questa. I sindaci, per legge, non possono adottare il lockdown o chiudere tanti luoghi, possono solo chiudere alcuni posti, una strada o una piazza, se però viene segnalato in sede di Comitato provinciale per l'Ordine e sicurezza pubblica da approfondimenti delle forze di polizia e dell'Asl".

 

Il primo cittadino di Napoli ha inoltre ricordato che "la città per il governo è zona gialla, una zona dove le persone possono uscire in strada". Proprio in merito alla divisione per zone dell'Italia, il sindaco ha detto: "Quasi un mese fa il presidente della Regione aveva annunciato il lockdown quando la situazione era anche meno drammatica e il consulente del ministro della Salute, Walter Ricciardi, auspicava subito il lockdown a Napoli. Tutto questo mi induce a chiedere: ma a chi aspettate allora? Cosa sta accadendo in Campania? Perché per venti giorni ci dite che siamo zona rossa e poi diventiamo all'improvviso area gialla?".

 

A Napoli ospedali in crisi - Molto preoccupato della situazione sanitaria è Giuseppe Galano, responsabile del 118 a Napoli e coordinatore della rete regionale del soccorso d'emergenza. "Ci sono file di ambulanze e auto private in tutti gli ospedali di Napoli - ha spiegato -. Cotugno, Cardarelli, Ospedale del Mare sono tutti in crisi totale nel ricevere i pazienti Covid. Stiamo portando pazienti anche all'ospedale Pellegrini e al San Paolo, perché ormai non riusciamo più a smaltire con i grandi ospedali. Ma anche queste strutture vanno in difficoltà perché hanno pochi posti riservati ai sospetti Covid e si ingolfano velocemente. La situazione è questa a Napoli ma so che è molto difficile anche nelle Asl della provincia".

 

Nelle ultime 24 ore in Campania 4.601 nuovi casi e 15 decessi Intanto in Campania si registrano un nuovo picco di 4.601 nuovi casi di coronavirus, di cui 4.317 asintomatici, 284 sintomatici, su 25.806 tamponi. I morti sono 15, che portano il totale a 826. Il totale dei positivi dall'inizio della pandemia in Regione è di 86.919. In terapia intensiva sono occupati 186 posti letto su 590, nei normali reparti 1.817 su 3.160.

Commenti
Commenta
Disclaimer
Grazie per il tuo commento

Sarà pubblicato al più presto sul nostro sito, dopo essere stato visionato dalla redazione

Grazie per il tuo commento

Il commento verrà postato sulla tua timeline Facebook

Regole per i commenti

I commenti in questa pagina vengono controllati
Ti invitiamo ad utilizzare un linguaggio rispettoso e non offensivo, anche per le critiche più aspre

In particolare, durante l'azione di monitoraggio, ci riserviamo il diritto di rimuovere i commenti che:
- Non siano pertinenti ai temi trattati nel sito web e nel programma TV
- Abbiano contenuti volgari, osceni o violenti
- Siano intimidatori o diffamanti verso persone, altri utenti, istituzioni e religioni
- Più in generale violino i diritti di terzi
- Promuovano attività illegali
- Promuovano prodotti o servizi commerciali