Brescia, caso Ziliani: le figlie dell'ex vigilessa uccisa insieme in cella
In isolamento a Canton Mombello, invece, Mirto Milani, fidanzato della sorella maggiore e amante della minore, indagato anche lui per la morte dell'ex vigilessa
Silvia e Paola Zani, le due sorelle di 27 e 19 anni accusate dell'omicidio e dell'occultamento del cadavere della madre Laura Ziliani, hanno dormito nella stessa cella nel carcere femminile bresciano di Verziano, dove sono entrate tenendosi per mano. In isolamento a Canton Mombello, invece, Mirto Milani, fidanzato della sorella maggiore e amante della minore, indagato anche lui per la morte dell'ex vigilessa.
Il presunto piano - Secondo gli inquirenti, il presunto piano organizzato dalle sorelle e da Mirto per uccidere la donna, fa acqua da più parti. Per esempio, nella tarda mattinata del 23 maggio, è stata ritrovata la scarpa che la donna, a dire delle due figlie, indossava la mattina verso le 7, quando sarebbe uscita di casa per fare la passeggiata. Scarpa che è stata rinvenuta nel torrente Fumeclo, in un punto incompatibile con la direzione verso monte che avrebbe intrapreso Ziliani.
Il movente - E' il denaro il movente individuato dal Gip di Brescia Alessandra Sabatucci, che nell'ordinanza descrive tre giovani molto interessati agli averi di Laura. Silvia e Paola, rispettivamente impiegata in una Rsa e studentessa di Economia, a 18 giorni dalla scomparsa della mamma si compiacevano del patrimonio che avrebbero ereditato. In un'intercettazione telefonica, la maggiore ha detto alla più piccola: "Novecento euro, troppo figo, soltanto con quelli paghiamo l'anticipo per un'auto nuova e forse ci sta anche una vacanza".
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