Bimbo ucciso da due cani a Salerno, parla l'esperto cinofilo: "Manca la prevenzione"
L'intervento a "Mattino 4": "Non dobbiamo criminalizzare i cani"
"I cani non vanno criminalizzati".
Sono le parole dell'esperto cinofilo Pierluigi Raffo che a "Mattino 4" ha commentato la vicenda del bimbo di 13 mesi azzannato e ucciso da due cani in provincia di Salerno. "Voglio dare un senso diverso in base all'incidente di ieri mattina - ha spiegato -. Non esistono razze più o meno pericolose. Esistono razze con una forza e una dirompenza diversa".
Un bambino di 13 mesi, Francesco Pio D'Amaro, è stato azzannato da due pitbull a Campolongo (Salerno) ed è morto per le ferite riportate. I cani sono di proprietà di una amica della mamma della vittima. Proprio la madre ha provato a intervenire, ma è stata a sua volta aggredita e ferita. La donna aveva in braccio il figlio al momento dell'accaduto, come raccontato dal sindaco di Eboli Mario Conte: "E' stato letteralmente strappato dalle sue braccia e azzannato".
Raffo, analizzando la vicenda, si pone delle domande: "La domanda che dobbiamo chiederci è perché questi cani sono arrivati ad aggredire. Cos'è un'aggressione? Un comportamento di difesa? O un comportamento offensivo? Questi cani conoscevano bene questo bambino? Sì o no? Avevano un attaccamento sbilanciato verso la persona?". Per Raffo è necessario intervenire con la prevenzione per evitare che casi simili si ripetano ancora: "Quello che non viene fatta è la prevenzione, esiste da sempre una formazione che può essere fatta al cittadino e che si chiama patentino - ha detto -. Noi però parliamo di patentino solo quando ci sono problemi per cani che hanno morso e che hanno creato problemi, non dobbiamo criminalizzare il cane pensando che abbia ammazzato volontariamente un bambino. Sicuramente l'aggressione ha portato un decesso e dobbiamo rispettare il lutto della famiglia però dobbiamo anche capire cosa è successo per fare prevenzione".
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