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Salerno, bambino di 13 mesi sbranato e ucciso da due pitbull

Il sindaco di Eboli: "Il piccolo era in braccio alla madre". La donna ha provato a intervenire ed è rimasta a sua volta ferita

Un bambino di 13 mesi, Francesco Pio D'Amaro, è stato azzannato da due pitbull a Campolongo (Salerno) ed è morto per le ferite riportate.

I cani sono di proprietà di una amica della mamma della vittima. Proprio la madre ha provato a intervenire, ma è stata a sua volta aggredita e ferita. La donna aveva in braccio il figlio al momento dell'accaduto, come raccontato dal sindaco di Eboli Mario Conte: "E' stato letteralmente strappato dalle sue braccia e azzannato".

 

Salerno, bambino di 13 mesi sbranato e ucciso da due pitbull - foto 1
Tgcom24

 

 

Il sindaco: "Strappato dalle braccia della madre"

 "Intorno alle 8 c'è stata l'aggressione di un cane al bambino che era tenuto in braccio alla mamma, almeno così mi dicono. E' stato letteralmente strappato dalle sue braccia e azzannato", ha detto il sindaco, anche se la dinamica non è ancora stata chiarita. "Il servizio veterinario prenderà entrambi i cani che non erano di proprietà della famiglia colpita da questa tragedia ma di un'altra famiglia che convive in questa stessa abitazione. E' stata una aggressione feroce e nonostante sia anche intervenuto uno zio del bambino per cercare di liberarlo, non c'è stato niente da fare", ha aggiunto il primo cittadino. 

 

Fotogallery - Eboli, bimbo muore aggredito da due pitbull

 

"Una tragedia che deve essere da monito"

 Il tutto, ha detto ancora Mario Conte, "è avvenuto improvvisamente, in pochi istanti e nessuno si spiega come sia potuto accadere in quanto questi cani sono lì da sempre. Questa deve essere da monito per chi possiede questi cani che sono purtroppo particolari, con esigenze particolari. Chi ha questi cani deve stare molto attento. Qui abbiamo perso un bambino piccolo Da quello che mi hanno riferito non sono mai accaduti episodi preoccupanti", ha concluso.  

 

Medicata la madre ferita

 La mamma del bimbo è rimasta ferita nel tentativo di difenderlo una volta partita l'attacco dei cani ed è stata medicata sul posto. Nella villetta dove è accaduta la tragedia, oltre ai carabinieri, sono intervenuti, per far luce sull'accaduto, anche il pm, il medico legale e il sindaco di Eboli.

 

La zia: "I cani non lo conoscevano"

 "Forse i cani hanno pensato che il bambino fosse un pericolo poiché non lo avevano mai visto". Lo ha detto ai giornalisti Milena Santoro, la sorella della mamma del piccolo. "I cani - ha spiegato la zia del bambino - erano già chiusi in stanza quando sono arrivata. Non ho neanche visto il piccolo, che era mio nipote. Mia sorella mi ha raccontato che i cani l'hanno attaccato direttamente. Non so se fosse in braccio alla mamma o ad altri: c'erano anche i miei due fratelli in casa'".

 

"I cani - ha raccontato ancora la donna - non conoscevano il piccolo perché quando lui usciva, venivano chiusi. Forse sono scappati dalla stanza quando lo hanno visto. Erano di una mia amica che abita qui. Noi li conoscevamo, ma non si sono mai buttati addosso a noi. Mia sorella è venuta qui solo domenica sera a casa della sua amica con il bimbo. Ha dormito qui con l'amica. Il papà del bimbo invece non c'era".

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