Mafia, a Bari 130 indagati: ingerenza nelle comunali del 2019
Più di mille tra donne e uomini della polizia sono stati impegnati fin dalle prime luci dell'alba per eseguire i provvedimenti
A Bari duro colpo alla mafia locale: oltre 130 indagati sono destinatari di ordinanze di custodia cautelare in carcere e ingenti sequestri e accusati tra l'altro di ingerenza nelle elezioni comunali della città del 2019.
Più di mille tra donne e uomini della polizia sono stati impegnati fin dalle prime luci dell'alba per eseguire i provvedimenti a Bari e nell'area metropolitana del capoluogo. Oltre che di ingerenza elettorale politico-mafiosa, gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, del reato di associazione mafiosa, estorsioni, porto e detenzioni di armi da sparo.
A ciò si aggiungono l'illecita commercializzazione di sostanze stupefacenti, turbata libertà degli incanti, frode in competizioni sportive, tutti reati aggravati dal metodo mafioso.
Ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari anche per la consigliera comunale di Bari, Maria Carmen Lorusso, e per il padre, Vito Lorusso, medico oncologo, nell'inchiesta coordinata dalla Dda del capoluogo pugliese in cui viene contestata anche l'ingerenza politico elettorale di gruppi ritenuti di stampo mafioso, in occasione delle amministrative a Bari svolte il 26 maggio 2019. Il medico era stato arrestato lo scorso 12 luglio, in flagranza di reato, con le accuse di concussione e peculato ai danni di 17 pazienti, e poi licenziato dall'istituto tumori Giovanni Paolo II di Bari. Per il marito della consigliera comunale, candidata in una lista civica, Giacomo Olivieri, è stato disposto il carcere.
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