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Bari, detenuto salva la vita alla figlia 12enne donandole un rene

Il trapianto è stato eseguito con successo al Policlinico del capoluogo pugliese. La ragazza adesso sta bene e rimarrà sotto osservazione periodica del reparto di nefrologia pediatrica

Al Policlinico di Bari c'è una storia che ha commosso tutti.

Riguarda un padre e una figlia, detenuto lui, malata nefrologica lei. La distanza che li separava è stata colmata da un atto di amore profondo, la piccola di 12 anni è sopravvissuta grazie al rene del suo papà. Il trapianto, eseguito dall'equipe del professor Michele Battaglia, è andato bene e la bambina si sta rimettendo completamente.

In un video messaggio, la madre ha ringraziato chi ha donato una seconda vita alla figlia ma anche al marito, che non può stare loro vicino come vorrebbe.

 

La malattia - Alla piccola il rene non funzionava più da tempo, prima la diagnosi dell'insufficienza renale all'ospedale pediatrico Giovanni XXIII da parte del dottor Mario Giordano, poi la dialisi per un anno e la compromissione totale dell'organo. L'unico trattamento che avrebbe potuto salvarle la vita era il trapianto.

 

Il donatore - Non bastano le sbarre a fermare l'affetto infinito di un padre. Il genitore si trovava in custodia in carcere quando ha deciso offrire il proprio rene per salvare la piccola. Ma per poter realizzare questo suo desiderio ha dovuto prima aspettare l'autorizzazione al prelievo a scopo di trapianto dalla "commissione terza" e dal magistrato di sorveglianza. 


Un amore senza barriere - "Questo caso ci ha molto coinvolto e impegnato. Al bellissimo atto di amore paterno è corrisposto il grande impegno del centro regionale trapianti per rendere possibile un dono che ha superato tutti gli ostacoli e le barriere per salvare la piccola", commenta il coordinatore del centro regionale trapianti, Loreto Gesualdo.

 

Trapianti in tempi di Covid - Il sorriso restituito a questa famiglia ci incoraggia ad andare avanti con il programma di trapianto rene da vivente, soprattutto in questo periodo in cui il Covid sta impegnando gli ospedali con sforzi organizzativi maggiori" - commenta il direttore generale del Policlinico di Bari, Giovanni Migliore. Nell'ultimo anno nell'ospedale del capoluogo pugliese sono stati 123 i trapianti di organo, dietro ognuno storie di grande umanità proprio come quella del papà detenuto che salva la sua bimba da un'insufficienza renale terminale.

 

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