LA VICENDA IN TRIBUNALE

Bari, università perde i documenti e dopo dieci anni annulla la laurea di un medico

Il caso finisce davanti al Tar che dà ragione alla donna. Nell'ateneo barese erano stati smarriti i certificati degli esami superati in Spagna durante il progetto Erasmus

09 Lug 2024 - 16:34
 © Ansa

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Si è laureata nel 2013, dopo dieci anni di studi e specializzazione l'università le toglie il titolo per mancanza di documenti. Nella fattispecie mancava le "prove" di alcuni esami svolti a Valladolid, durante il progetto Erasmus. È quanto accaduto a una dottoressa che si è vista annullare la laurea dall'ateneo di Bari. Almeno fino alla sentenza del Tar che l'ha riabilitata. La storia è riportata da La Gazzetta del Mezzogiorno.

Perché l'università ha annullato la laurea di una dottoressa

 Nel 2013 l'allora studentessa era stata ammessa alla seduta di laurea in Medicina, dopo che l'ateneo aveva accertato il regolare svolgimento di tutti gli esami, anche quelli sostenuti in Spagna. Dieci anni dopo, la scuola di specializzazione di Foggia ha chiesto all'università di Bari il trasferimento delle certificazioni riguardanti il percorso di studi. In quel momento è arrivata la scoperta: mancava la documentazione comprovante il superamento degli otto esami sostenuti a Valladolid. L'ateneo barese ha perciò annullato la laurea dell'ex studentessa che, di conseguenza, si è vista togliere anche l’abilitazione alla professione medica e l’accesso alla scuola di specializzazione. 

Il ricorso al Tar

 La dottoressa ha fatto subito ricorso al Tar. "È pacifico che l’Università abbia smarrito la documentazione formata dieci anni prima” è stata la sentenza del Tribunale amministrativo. Nella prima seduta di laurea la posizione della studentessa era stata verificata dall’università, che aveva controllato l’effettivo svolgimento degli esami in Spagna, convalidati dal Consiglio di facoltà di Medicina. "La certificazione propedeutica all’accesso alla seduta di laurea rilasciata nel 2013 a firma del responsabile di Area e del capo Divisione – spiegano i giudici – non può oggi essere smentita dal fatto che i documenti su cui si basava quella certificazione non si trovano".

La vicenda potrebbe finire qua, a meno che l'università non decida di impugnare la sentenza davanti al Consiglio di Stato. 

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