Ballò "Jerusalema" al giuramento, prosciolta la tenente della Marina militare
"Il fatto non sussiste": la donna che organizzò il flash mob con i colleghi nel cortile della caserma nel 2020 non ha responsabilità penali ma attende ancora il giudizio disciplinare
È stata prosciolta con formula ampia dal gup militare di Napoli la tenente di vascello protagonista della coreografia sulle note di "Jerusalema" messa in scena nell'estate del 2020 nella Scuola sottufficiali di Taranto dai giovani volontari che avevano appena prestato giuramento.
Il video era poi diventato virale sul web mettendo in imbarazzo il Ministero della Difesa.
"La giovane ufficiale avrebbe dovuto essere premiata dalla Marina anziché essere sottoposta a processo", l'opinione del suo legale. Adesso che in udienza preliminare si è concluso il procedimento penale, la marinaia potrà far valere le proprie ragioni anche nel procedimento disciplinare a suo carico, sospeso fino a questo momento. "Confido che la Marina voglia archiviare e chiudere definitivamente questa vicenda inutilmente traumatizzante per una giovane comandante madre ed entusiasta del proprio lavoro" - conclude l'avvocato.
In concorso con la donna era stato accusato di disobbedienza continuata pluriaggravata anche un sottufficiale, prosciolto pure lui. "Distogliendosi dal clamore mediatico del balletto, il gup è stato tranciante. Il reato non esiste, non c'è stata nessuna disobbedienza", ha raccontato il suo avvocato.
Il video incriminato - Nel filmato che ha spopolato sul web si vede la comandante entrare in scena con la sua uniforme bianca, la sciabola e la sciarpa azzurra di fronte alle reclute inquadrate in plotoni nel piazzale della caserma. Da lì, l'inizio del ballo sulle note di Jerusalema, il successo musicale dell'epoca realizzato dal produttore Master KG in collaborazione con la cantante Nomcebo Zikode e diventato celebre anche su Tik Tok. La tenente di vascello mostra i passi per prima e poi tutti quanti la seguono a ritmo. Il clima goliardico ha però innervosito la Marina. Il comportamento dell'ufficiale è stato accusato qualche giorno dopo in via disciplinare per aver leso "l'immagine" della Forza armata. La procura militare di Napoli, territorialmente competente, ha poi aperto un procedimento penale per "disobbedienza". Cadute le accuse di disobbedienza agli ordini del comandante di reparto, attinenti al servizio e alla disciplina, è arrivato il proscioglimento.
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