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AstraZeneca, Palù: "6 casi sospetti su milioni di dosi" 

Il presidente dell'Aifa rassicura chi in Italia è in attesa della seconda dose: "Dodici settimane per il richiamo: ci sarà il tempo sufficiente per le dovute verifiche"

Dopo la sospensione di AstraZeneca in Italia e altri Paesi europei, interviene il presidente dell'Agenzia italiana del Farmaco (Aifa) Giorgio Palù: "I vaccini sono i medicinali più sicuri al mondo, hanno allungato la vita media di 30 anni". Sulle verifiche scattate dopo sei casi sospetti in Germania - di cui due mortali - spiega: "Relazione solo temporale, nessuna evidenza che ci sia un rapporto di causa-effetto". 

Quale sia il nesso tra l'insorgere di trombosi e il vaccino anglo-svedese è tutto da dimostrare, almeno secondo Palù che nell'intervista al Corriere della Sera precisa: "L’evidenza scientifica di un nesso causa-effetto al momento non c’è. Un caso analogo di trombosi venosa profonda si era verificato anche in Olanda. Tutti questi eventi si aggiungono a quelli riportati precedentemente in Danimarca e Austria. Da qui, Olanda, Francia, Germania, Spagna e poi anche Italia hanno deciso “a cascata” di sospendere in via cautelativa e temporanea il preparato anti Covid fino a che non si esprimerà l’Ema". 

 


 

Niente allarmismi anche tra chi ha già ricevuto la prima dose in Italia - "Sappiamo dagli studi inglesi che la seconda dose può essere fatta alla 12ma settimana, come raccomanda anche Aifa, quindi c’è tutto il tempo di attendere l’imminente decisione di Ema. Non solo. I vaccini basati sulla tecnologia utilizzata da AstraZeneca danno eventuali reazioni alla prima dose e molto meno alla seconda, il contrario di quanto avviene per quelli ad Rna messaggero (Pfizer-Biontech e Moderna)".

Sul verdetto dell'Ema su AstraZeneca, atteso per giovedì, Palù è fiducioso perché l'insorgere della trombosi venosa nei casi allo studio sarebbe una concausa, legata a patologie pregresse. E per suffragare questa tesi il numero uno dell'Aifa dà qualche numero: "Nei 12 milioni di vaccinati del Regno Unito e nei 5 milioni in Europa i casi registrati di questi eventi gravi erano finora prevalenti in persone anziane, età media 70 anni. L’incidenza è dunque nettamente inferiore a quella di un caso su mille circa tipico di queste manifestazioni. Bisognerà vedere se le donne morte in Germania avevano condizioni che predisponenti la trombosi come l’assunzione di pillola anticoncezionale oppure altre alterazioni di base della coagulazione".

Agli scettici dei vaccini Palù risponde: "Ci dimentichiamo che sono i farmaci più sicuri, meno costosi e che ogni anno salvano oltre due milioni di vite umane. Hanno reso all’umanità un grande servizio: aumentare l'aspettativa di vita dai primi del ‘900 ad oggi di quasi 30 anni".

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