"non sono beni di prima necessità"

Assorbenti "vietati" in zona rossa: la denuncia social di una 22enne pugliese

La ragazza su Fb: "Non solo paghiamo il 22% di IVA, ma adesso devo anche privarmi di un qualcosa di cui io e miliardi di donne abbiamo bisogno ogni mese!

01 Apr 2021 - 17:38

Non è rimasta zitta Alessia Ria di fronte a quel cartello appiccicato sui ripiani di un supermercato che la informava che in zona rossa, dopo le 18, l'acquisto degli assorbenti è vietato. "Non sono beni di prima necessità" - le hanno spiegato dal negozio. La 22enne pugliese ha scattato una foto degli scaffali proibiti e l'ha postata sul suo profilo Facebook. In poche ore la denuncia di questa ragazza di Collepiano, in provincia di Lecce, ha fatto il giro del web. 

"Siamo arrivati all'assurdo!" esordisce nel suo post, la ragazza che poi racconta: "Questa sera sono andata a comprare due pacchi di assorbenti ma mi è stato vietato perché non sono considerati beni di prima necessità. Quindi non solo sono considerati “beni di lusso”, non solo paghiamo il 22% di IVA, ma adesso devo anche privarmi di un qualcosa di cui io e miliardi di donne abbiamo bisogno ogni mese!".

In poche ore la denuncia è rimbalzata da una pagina all'altra facendo parecchio rumore. Alessia ha commentato: "Sono una semplice ragazza di 22 anni che nel suo piccolo vi chiede di non stare in silenzio (...) Mi sono sentita in imbarazzo, mi sono sentita privata di un qualcosa che ho e non posso fare a meno di avere! Mi dispiace che per alcune donne questo sia una stupidaggine ma credo che nel 2021 viviamo ancora in “un mondo troppo asessuato, dove l’unico sesso a prevalere sia quello maschile” come diceva Carla Lonzi.

Poi un messaggio rivolto a chi lavora nei supermercati: "Non ho nulla contro tutte le persone che ci avorano, anzi, non è giusto che ancora dopo un anno di pandemia le persone debbano privarsi ancora del loro lavoro!"

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