Maxi blitz a Rosarno. Polizia, carabinieri e Guardia di Finanza hanno eseguito una trentina di ordinanze di custodia cautelare in carcere per associazione a delinquere finalizzata all'immigrazione clandestina, alla violazione della tutela del lavoro subordinato e alla truffa. L'indagine ha avuto inizio dopo la rivolta degli immigrati, provocata, secondo gli inquirenti, proprio dallo sfruttamento degli extracomunitari.
Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal Gip del tribunale di Palmi che ha accolto la richiesta della Procura della Repubblica. Gli investigatori hanno individuato una presunta organizzazione che si occupava di reclutare e sfruttare i lavoratori stranieri impiegati nel settore dell'agricoltura. Tra i destinatari dei provvedimenti restrittivi ci sono sia italiani che extracomunitari.
Dalle indagini è emerso che proprio lo sfruttamento e le condizioni inique in cui erano costretti a lavorare gli imigrati erano alla base della rivolta che a gennaio infiammò il paese. I lavoratori extracomunitari erano costretti, infatti, a lavorare mediamente dalle 12 alle 14 ore al giorno ricevendo un compenso di una decina di euro al giorno, subendo anche ritorsioni e minacce se si ribellavano. La rivolta di Rosarno, infatti, fu determinata proprio dal ferimento a colpi d'arma da fuoco di due lavoratori extracomunitari.
Sequestrati beni per 10 mln di euro
Venti aziende e duecento terreni, per un valore complessivo di circa 10 milioni di euro, sono stati sequestrati nel corso dell'operazione a Rosarno. Nel corso delle indagini gli investigatori hanno compiuto accertamenti patrimoniali nei confronti degli indagati ed hanno potuto ricostruire la quantità di beni mobili ed immobili ritenuti frutto di illecito arricchimento e, soprattutto, funzionale alla realizzazione delle condizioni di impiego di manodopera in nero. Sono state scoperte anche numerose presunte truffe compiute nei confronti degli enti previdenziali
Ministro Maroni soddisfatto
Soddisfazione è stata espressa dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni, per ''l'importante operazione svolta a Rosarno, che ha portato all'arresto di 31 persone, con l'accusa di sfruttamento del lavoro nero''. ''Un'operazione - ha sottolineato Maroni - che ha consentito di svelare le condizioni che determinarono la grave situazione che si era venuta a creare''.