cronaca

Claps, il corpo trovato mesi fa

25 Mar 2010 - 12:13

E' polemica sull'ultima indescrezione che riguarda il ritrovamento del cadavere di Elisa Claps: il corpo fu scoperto nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza alcuni mesi prima del ritrovamento ufficiale avvenuto il 17 marzo. La notizia ha trovato conferme in ambienti giudiziari. La scoperta fu fatta da alcune donne delle pulizie, che comunicarono la notizia ai sacerdoti della chiesa i quali però non lo denunciarono.

Fu il viceparroco Don Vagno - e non il parroco Ambroise Apakta - a sapere nello scorso mese di gennaio dei resti umani presenti nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza. Secondo gli inquirenti, il viceparroco fu avvertito dalle donne delle pulizie, che ora negano la circostanza, della presenza di resti umani. Sul posto sarebbe stato notato un teschio. Non è chiaro in che fase il giovane Don Vagno abbia cercato di contattare l'arcivescovo: in ogni caso il sacerdote avrebbe riferito a monsignor Agostino Superbo di quel ritrovamento soltanto successivamente, quando i muratori hanno scoperto la salma attribuita a Elisa Claps. E l'arcivescovo denunciò la circostanza alla polizia.

Eppure sia le due donne che i prelati, chiamati in causa, negano di essere mai stati a conoscenza che il corpo di Elisa si trovasse nel sottotetto della parrocchia. Si rincorrono dunque le smentite e i "no comment".

Sul perché del silenzio dei sacerdoti, che sono stati sentiti a lungo in questi giorni, sta indagando la procura generale di Salerno, che ha avocato a sè l'inchiesta. Sulla tempistica del ritrovamento è stato interpellato anche il vescovo di Potenza, monsignor Agostino Superbo, durante un colloquio con il questore.

"Fu trascinata nel sottotetto"
Fu trascinata nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità: è questo uno dei dettagli che emergono dai rilievi fatti sulla salma attribuita ad Elisa Claps, che potranno aiutare a ricostruire la dinamica dell'omicidio. L'obiettivo "principale" della pPolizia "è quello di individuare il responsabile o i responsabili dell'omicidio di Elisa Claps": lo ha detto il Questore di Potenza, Romolo Panico, il quale, rivolgendosi ai giornalisti ha chiesto "di far lavorare in tranquillità gli investigatori". "Non sarà scartata alcuna pista - ha aggiunto Panico - ma devo sottolineare che il nostro impegno principale è quello di fare chiarezza sull'omicidio e scoprire chi ha ucciso Elisa Claps".

"Mai messo piede nel sottotetto"
''Sfido chiunque a dimostrare che sapevo della presenza del cadavere di Elisa Claps prima del 17 marzo scorso: inoltre, non ho mai messo piede nel sottotetto della canonica, mai da quando sono stato nominato parroco''. Lo ha detto all'agenzia Ansa il parroco della Santissima Trinità, don Ambroise Apakta - conosciuto da tutti come don Ambrogio - commentando gli ultimi sviluppi del caso.

Donna delle pulizie:"Don Vagno ha mentito"
"Il viceparroco della Santissima Trinità don Vagno ha mentito. Nè io nè mia madre abbiamo mai trovato quel cadavere e l'abbiamo detto ai magistrati di Salerno". Lo ha detto Annalisa Lo Vito, che "il mercoledì e il venerdì" insieme alla madre,Margherita Santarsiero, fa le pulizie nella chiesa dove lo scorso 17 marzo è stato ritrovato il cadavere di Elisa Claps.

"Il sacerdote - ha aggiunto - ha detto agli investigatori che il cadavere di Elisa Claps è stato trovato a gennaio e che quella scoperta l'avremmo fatta mia madre ed io. Su questo siamo state interrogate per ore sabato dai magistrati di Salerno: a loro abbiamo detto di non aver mai ritrovato il cadavere di Elisa Claps. La prima volta che siamo salite su quel terrazzo è stata il 10 marzo", sette giorni prima del ritrovamento del cadavere.

Vescovo di Potenza: "Avvisato mercoledì"
"Ho saputo del ritrovamento del cadavere di Elisa Claps solo mercoledì mattina": lo ha detto l'arcivescovo di Potenza, monsignor Agostino Superbo. "Di tale tempistica - ha aggiunto - ho parlato sabato mattina con il Questore di Potenza, Romolo Panico, al quale ho indicato di parlare con il viceparroco della Santissima Trinità Don Vagno, perché ho avuto l'impressione che qualche aspetto della vicenda dovesse essere approfondito". Superbo ha aggiunto che "mercoledì mattina, intorno alle ore 10, quando mi è stato comunicato il ritrovamento del cadavere, ho subito avvertito la Polizia. Prima di mercoledì - ha concluso - io non sapevo nulla del ritrovamento".

Sabato nuovo sopralluogo della scientifica
La polizia scientifica tornerà nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità a Potenza, per cercare ulteriori elementi che possano aiutare le indagini per l'omicidio di Elisa Claps. Gli esperti continueranno i rilievi già avviati per acquisire "qualsiasi elemento utile alle indagini, senza trascurare alcun particolare". I dati raccolti dalla polizia saranno poi valutati alla luce dei risultati che emergeranno dall'autopsia, effettuata al Policlinico di Bari sui resti della ragazza.

Ipotesi stupro: pantaloni e reggiseno sbottonati
Gli esami incrociati saranno poi esaminati in un secondo momento per fornire un quadro più chiaro su come e da chi sia stata uccisa la studentessa potentina. Gli accertamenti dovranno dire anche se il delitto sia stato la conseguenza di un tentativo di abuso o di violenza sessuale, considerato il fatto che il pantalone della studentessa, di colore blu, era sbottonato. Particolari emersi dall'esame autoptico, infatti, dimostrerebbero quantomeno un tentativo di abuso ma per verificare ulteriori tracce di violenza, il medico legale Francesco Introna ha prelevato alcuni pezzi di cute mummificata dall'area addominale.

Da stabilire con certezza anche il particolare dello spostamento: dalle evidenti tracce sul pantalone, infatti, si suppone che il corpo sia stato trascinato, presumibilmente dopo la morte. Da chi è stato spostato e quando, sono gli altri interrogativi a cui gli accertamenti medici e tecnici dovranno dare risposta. I risultati dell'autopsia, condotta alla presenza dei consulenti tecnici delle parti: Luigi Mastrangelo per la famiglia Claps e Rocco Maglietta per Danilo Restivo, ad oggi l'unico indagato dell'omicidio su cui pendono le accuse anche di violenza sessuale e occultamento di cadavere, saranno consegnati al pm della Procura di Salerno, titolare delle indagini, entro venti giorni.

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