ALL'ANGELUS

Il Papa ai Forconi: "Respingere le tentazioni dello scontro e della violenza"

In piazza San Pietro per l'Angelus anche l'ala "dialogante" del movimento di protesta. "Le autorità facciano il possibile per dare a ogni famiglia una casa", ha aggiunto il Pontefice

22 Dic 2013 - 23:23
 © Ansa

© Ansa

"A quanti dall'Italia si sono radunati per manifestare il loro impegno sociale, auguro di dare un contributo costruttivo, respingendo le tentazioni dello scontro e della violenza e seguendo sempre la via del dialogo". Lo ha detto il Papa all'Angelus rivolgendosi al movimento dei Forconi presente in piazza San Pietro. "Difendendo i diritti!", ha aggiunto. Presenti tra i fedeli i Forconi di Mariano Ferro, l'ala "dialogante" del movimento.

"In questi giorni di Natale inviti tutti, persone, entità sociali, autorità, a fare tutto il possibile perché ogni famiglia possa avere una casa", ha detto ancora Papa Francesco, parlando "a braccio", dopo aver letto lo striscione in piazza del movimento dei forconi: "I poveri non possono aspettare".

"Leggo lì scritto grande: 'I poveri non possono aspettare' - ha detto il Papa, interrotto più volte dagli applausi -. E' bello". "E questo mi fa pensare - ha proseguito - che Gesù è nato in una stalla, non è nato in una casa. Dopo è dovuto fuggire, andare in Egitto per salvarsi la vita. Alla fine è tornato a casa sua a Nazareth".

"E io penso oggi - ha detto ancora Bergoglio -, anche leggendo quello, a tante famiglie senza casa. Sia perché mai l'hanno avuta, sia perché l'hanno persa per tanti motivi". "Famiglia e casa vanno insieme - ha aggiunto -. E' molto difficile portare avanti la famiglia senza abitare in una casa". "In questi giorni di Natale - ha concluso il Papa - invito tutti, persone, entità sociali, autorità, a fare tutto il possibile perché ogni famiglia possa avere una casa".

A piazza San Pietro lacrime e gioia per le parole del Papa - Quando Papa Bergoglio legge in diretta mondiale il loro striscione, "I poveri non possono aspettare", una frase dello stesso Pontefice, al leader siciliano dei Forconi, Mariano Ferro, scende una lacrima sulla guancia destra. "Bello, bello..." è la sola cosa che riesce a dire a caldo, con gli occhi lucidi, mentre gli altri sollevano i pugni in segno di vittoria, tra le grida di trionfo.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri