cronaca

Carabiniere stermina famiglia:preso

Vercelli:rapisce figlio,era psicolabile

06 Mag 2004 - 00:05

La separazione dalla moglie era stata un duro colpo per Antonio Facini, carabiniere 37enne del Vercellese, che mercoledì sera ha ucciso con la pistola d'ordinanza la ex compagna, il suo convivente e la madre di lei. Convalescente in seguito a problemi psichici, l'uomo è fuggito con il figlio di 4 anni. A dare l'allarme, il fratello della donna, scampato fortunosamente alla furia omicida. Le forze dell'ordine hanno catturato Facini nel Torinese.

La strage è avvenuta in una casa alla periferia di Alice Castello, in via Lago 13, a circa una trentina di chilometri da Vercelli, sulla strada che porta al lago di Viverone. Con una scusa, Antonio Fucini si è fatto aprire la porta dell'abitazione dove viveva la ex moglie, sorprendendo i tre davanti alla televisione.

Dopo aver detto frasi scomposte, l'uomo ha aperto il fuoco, colpendo in successione la donna, Maria Pia Coschignano, 35 anni, la madre di lei, Pasqualina Ciottolo Coschignano, di 54, e il nuovo compagno di Maria Pia Coschignano, Gianluigi Pigani, di 38, di Santhia' (Vercelli). Le tre persone sono morte sul colpo. Solo il piccolo figlio, che si trovava in camera da letto, è stato risparmiato dal carabiniere.

Nella casa era però presente anche il fratello dell'ex moglie, Daniele Coschignano, notato dal Fucini solo in un secondo tempo, mentre già stava fuggendo con il bambino. Il carabiniere ha esploso due colpi a vuoto, poi è scappato e Coschignano ha dato l'allarme. La caccia all'uomo è scattata da parte di polizia e carabinieri che l'hanno cercato in tutto il Piemonte.

Alla fine l'uomo è stato trovato in provincia di Torino. Ad arrestarlo, nella casa del cognato ad Almese (Torino), è stato il maresciallo della stazione di Avigliana, avvertito dal parente dell'uomo che il bambino scomparso era da lui. Al suo arrivo c'era però anche Antonio Facini, ancora in possesso della pistola con cui aveva compiuto la strage ad Alice Castello, che non ha opposto resistenza e si è fatto catturare.

Il bimbo è stato portato in salvo. In preda ad un esaurimento nervoso, l'uomo era ora in convalescenza e doveva riprendere servizio in un altro posto, alla Compagnia di Vimercate, ma non lo ha mai fatto. "Quella donna mi aveva rovinato" ha avuto solo la forza di dire quando lo hanno arrestato.

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