Il governo darà il via al risanamento. Investimenti fatti ancora non sufficienti
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Il governo ha deciso di ricorrere a Enrico Bondi per il commissariamento temporaneo dell'Ilva, finalizzato a realizzare le prescrizioni dell'Autorizzazione integrata ambientale per il risanamento che l'azienda ha attuato solo in parte. La durata massima prevista è di 36 mesi. L'annuncio è stato dato dal ministro dello Sviluppo Flavio Zanonato, che ha anche lanciato l'allarme: "La chiusura avrebbe un impatto economico da 8 miliardi di euro".
Il decreto, come ha spiegato il ministro, prevede "la sospensione dei poteri degli organi societari e la nomina del commissario, che "può avvalersi di due subcommissari". La bozza del decreto Ilva prevede poi che il ministro dell'Ambiente nomini un comitato di 5 esperti che proponga, entro 60 giorni dalla nomina, "il piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria dei lavoratori e della popolazione e di prevenzione del rischio di incidenti rilevanti".
Al termine di questa fase di gestione eccezionale e straordinaria potranno essere ricostituiti gli ordinari organi di amministrazione restituendo alla proprietà" i suoi poteri. Dalle decisioni che vengono prese sull'Ilva, ha concluso Zanonato, "dipende il futuro della siderurgia italiana e più in generale la credibilità del nostro Paese".
Napolitano firma, il decreto è in vigore - In serata il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha firmato il decreto che è stato pubblicato poco dopo sulla gazzetta ufficiale. Il provvedimento è quindi entrato in vigore.
Zanonato:"Chi dà l'allarme non può risanare" - "Siamo consapevoli - ha ripreso Zanonato, riferendo in Aula sul caso Ilva - che il risanamento non può essere condotto con la necessaria convinzione da chi ha determinato l'allarme ambientale di cui stiamo discutendo e che mette a rischio tante persone".
"Grave impatto economico dalla chiusura" - Il ministro ha poi illustrato l'impatto economico particolarmente negativo che verrebbe da un'eventuale chiusura dell'Ilva spiegando i motivi che hanno portato alla decisione di un commissario a tempo. E ha aggiunto che "gli investimenti pur realizzati in questi anni non sono stati sufficienti a riequilibrare il rapporto tra produzione, salute e ambiente", visto che "molte disposizione sono state totalmente o parzialmente disattese dall'azienda".
Oliva (Uilm) a Tgcom24: "Tornati indietro di un anno" - "Siamo tornati indietro di un anno. Speriamo che la decisione sia definitiva per stare più tranquilli noi e gli operai dell'Ilva. Crediamo in questo nuovo impegno del governo e speriamo che la riunione di oggi ci porti a quel risultato che tutti auspichiamo. Abbiamo mantenuto la calma ma non credo che durerà a lungo, quindi il governo deve intervenire in fretta". Così ai microfoni di Tgcom24 Gennaro Oliva, dell'esecutivo della Uilm di Taranto e membro della Rsu Ilva.
"L'importante ora è risanare lo stabilimento" - "A noi - ha aggiunto Oliva - non interessa il nome del nostro prossimo padrone, l'importante è che lo stabilimento venga riabilitato e risanato. I lavoratori di Taranto sono stanchi, è come se fossero ammalati e consapevoli di dover morire. Noi cerchiamo di stare con loro e di informarli ma dopo la quiete c'è la tempesta, è una calma apparente che da un momento all'altro può sfociare in qualcosa di più forte. I cittadini e i lavoratori di Taranto - ha concluso - si sono sentiti presi in giro anche dal governo, che fino a ieri ha cercato di porre rimedio ma alla fine siamo tornati indietro di un anno".