I pm di Forlì hanno informato i colleghi senesi: nel 2009 la banca fu coinvolta in un'inchiesta dove vennero arrestati i vertici della Cassa di Risparmio della piccola Repubblica
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L'inchiesta di Siena su Monte Paschi si sta allargando a un nuovo filone d'indagine che porta dritto a San Marino: gli inquirenti hanno ricevuto dai colleghi di Forlì, con cui si sono incontrati oggi, lo stralcio di un'indagine che nel 2009 portò all'arresto di vertici della Cassa di Risparmio di San Marino, col coinvolgimento della filiale Mps di Forlì. Intanto, il Cda di Mps è convocato per domani per quantificare il danno del caso "derivati".
Secondo le previsioni, il "conto" potrebbe portare la banca a chiudere l'esercizio con oltre 700 milioni di perdite sui derivati.
Anche il Fondo monetario internazionale è intervenuto sul caso per plaudere al lavoro di Bankitalia, che "ha intrapreso un'azione tempestiva e adeguata" per affrontare il problema. Per l'Fmi, poi, "è importante che Rocca Salimbeni vada avanti con i suoi piani di ristrutturazione, in modo da ristabilire lo stato di salute della banca e la sua redditività".
Profumo: "Non credo alle tangenti per Antonveneta" - Antonveneta "è stata pagata troppo", ma "non penso" che siano state pagate tangenti per l'acquisto della banca, "la magistratura sta indagando". Lo ha detto il presidente di Mps, Alessandro Profumo. "Non stiamo parlando di un buco. Ci sono operazioni che hanno spalmato una perdita nel tempo, mettiamo quella perdita spalmata nel tempo nei bilanci della banca e poi nel tempo recupereremo quella somma, quindi l'impatto è pari a zero", ha aggiunto.