La decisione del Colle

Ilva, Napolitano ha firmato il decreto legge

Il testo consente allo stabilimento di Taranto di continuare a produrre con uno stretto monitoraggio sulle emissioni nocive. Il ministro Clini: "Norme estese a tutte le aziende più inquinanti"

03 Dic 2012 - 21:44
 © Ansa

© Ansa

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha emanato il decreto legge trasmesso dalla presidenza del Consiglio. Il testo che contiene "disposizioni urgenti a tutela della salute, dell'ambiente e dei livelli di occupazione in caso di crisi di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale" consente allo stabilimento Ilva di Taranto di continuare a produrre con uno stretto monitoraggio sulle emissioni nocive.

Il decreto firmato dal presidente della Repubblica prevede che il ministro dell'Ambiente possa "autorizzare, in sede di riesame dell'autorizzazione integrata ambientale, la prosecuzione dell'attività produttiva per un periodo di tempo determinato non superiore a 36 mesi". L'indicazione temporale è una novità rispetto al decreto legge del governo in cui non si faceva riferimento a scadenze.

Secondo il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, si rafforzano le norme per imporre il risanamento ambientale alle industrie più inquinanti, estendendo il "modello Ilva" a tutti i casi di emergenza ecologica e sanitaria, come prevede il testo finale del decreto "salva-Taranto" firmato dal presidente della Repubblica.

Nella stesura finale del decreto legge, afferma il ministero dell'Ambiente, "il testo estende a tutte le imprese di interesse strategico nazionale con più di 200 addetti, gli impegni al disinquinamento compresi il ricorso a sanzioni (fino al 10% del fatturato) e l'adozione di provvedimenti di amministrazione straordinaria in caso di inadempienza, e "rappresenta - osserva Clini - non solo una risposta responsabile all'emergenza innescata dalla situazione dell'Ilva, ma indica una via replicabile in analoghi casi ove si ravvisino gravi violazioni ambientali e condizioni di pericolo per la salute pubblica".

"Il decreto - conclude il ministro - ora rafforza il ruolo dell'autorizzazione integrata ambientale e dei piani di risanamento delle grandi industrie, a cominciare dall'acciaieria Ilva di Taranto".

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri