Centinaia di ex voto, statue e manufatti. Questo il bottino che le quattro persone individuatedalla Gdf hanno profanato nella zona dei Castelli Romani, tra Lanuvio e Genzano
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I tombaroli si erano muniti di metal detector, geo-radar, idropompe, generatori di elettricità, badili, picconi, attrezzi ora sequestrati dalla Guardia di Finanza. Diversi gli oggetti trafugati: ex voto in terracotta come statue a grandezza naturale e raffigurazioni del corpo umano, oggetti votivi che i fedeli della dea Giunone avevano offerto, tra il IV e II secolo a.C. per implorare migliori condizioni di salute.
I tombaroli agivano nella zona dei Castelli Romani, tra i comuni di Lanuvio e Genzano, e sono stati ritrovati dal Nucleo della Polizia Tributaria di Roma della Guardia di Finanza. I quattro , tutti denunciati, sono stati sorpresi dai finanzieri durante uno scavo clandestino in una parete di tufo al cui interno è nascosta una cavità naturale che anticamente veniva utilizzata come deposito per le offerte a Giunone, specie nei riti propiziatori per la fertilità.
Il sito archeologico sconosciuto al ministero
La cavità sembra essere collegata attraverso una fitta rete di spelonche e cunicoli, al vicino santuario dedicato appunto a Giunone Sospita, la salvatrice. La stipe votiva, che si trova in acqua - secondo gli investigatori -, era sconosciuta alle mappe della Soprintendenza per i beni archeologici del Lazio; non era stata quindi mai censita e la sua scoperta è di grande rilevanza anche perché i reperti attestano l'esistenza nella zona di un'officina per vari oggetti di terracotta di particolare pregio. Il materiale era in procinto di essere trasferito all'estero nell'indotto del collezionismo internazionale.
Le indagini del Gruppo Tutela Patrimonio Archeologico del Nucleo Polizia Tributaria di Roma sono durate più di due mesi e hanno visto l'impiego di sofisticati dispositivi satellitari. Durante le perquisizioni domiciliari nei confronti dei quattro è stato recuperato altro materiale storico-archeologico ritenuto di pregio, proveniente anche da altri siti sepolcrali, per lo più di ambiente etrusco.