Tentata estorsione

La lettera di Lavitola mai spedita a Berlusconi: "Ecco i soldi spesi per le carte contro Fini"

I pm depositano la missiva come prova dell'estorsione: "Vigliaccamente mi abbandona ma io ho fatto molti favori"

28 Set 2012 - 22:20
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Nella lettera scritta a Berlusconi, Valter Lavitola elenca alcuni benefici che il leader del Pdl gli avrebbe concesso. Tra questi figura una elargizione di circa 400-500mila euro di rimborso spese, per le carte relative alla "casa di Montecarlo". Il riferimento è al suo viaggio a Santa Lucia, in Centramerica, per procurare gli atti che avrebbero dovuto dimostrare che proprietario dell'appartamento (appartenuto ad An) era il cognato di Fini.

Nella lettera destinata a Silvio Berlusconi, ma mai recapitata, Lavitola afferma, tra l'altro, che l'ex premier gli promise un posto nel governo. Lavitola elenca una serie di presunti impegni presi dal leader Pdl. "Lei mi ha ha promesso: più volte di entrare al Governo (persino mi chiamò dopo la nomina della Brambilla e con onestà mi disse che era dispiaciuto di non riuscire solo con me a mantenere la parola); di mandarmi al Parlamento Europeo (alle precedenti presi da solo 54mila preferenze); di entrare nel Cda della Rai; che il primo incarico importante che si fosse presentato sarebbe stato per me (inizio 2010), di collocare la Ioannuci nel cda dell'Eni; di nominare Pozzessere almeno direttore generale di Finmeccanica".

Lavitola scrive di aver ottenuto "400-500mila euro (non ricordo) di rimborso spese per la 'casa di Montecarlo', dove io ce ne ho messi almeno altri 100mila. Martinelli (il presidente di Panama, ndr) ha contribuito con 150mila euro oltre che con il volo privato da Panama a Roma (circa 300mila euro), quando - scrive a Berlusconi - Le portai i documenti originali di Santa Lucia (circa 300mila euro). Certo non potevo rischiare a Roma che me li trovassero (li portarono fuori i piloti). Ovviamente Le ho restituito le somme compensandole con altre partite. Tutte somme non concordate con Lei (ma di cui lei era a conoscenza) e che quindi non voglio essere restituito. Mentre per Tarantini le devo io 255.500 euro (che è ovvio le restituirò)".

"Ho comprato io De Gregorio che, con vigliaccheria mi abbandona"
"Non so se le Sue prese di distanza sono reali, o frutto di un misto di istinto di conservazione, vigliaccheria e cattivi consigli o, come spero, di un giusto e normale gioco delle parti", scrive ancora Lavitola nella lettera trovata in un computer sequestrato all'imprenditore Carmelo Pintabona. Nei passaggi della missiva si fa cenno a come Berlusconi fosse stato in debito con Lavitola perché questi aveva "comprato" il senatore Sergio De Gregorio, che lasciò l'Idv per aderire al centrodestra.

Fini: "Berlusconi corruttore, era tutto organizzato"
"Il signor Berlusconi è un corruttore. E ora se vuole mi quereli". Reagisce così Gianfranco Fini alla lettera di Lavitola all'ex premier in cui parla delle carte relative alla proprietà della casa di Montecarlo. Il presidente della Camera si dice "profondamente indignato" e ora spera "che gli italiani capiscano chi è Berlusconi" per il quale "prova disgusto". Poi conclude: "era tutto organizzato".

Fini vuole un Monti bis
Il presidente della Camera auspica che si dia vita ad una "aggregazione" moderata "all'insegna dell'interesse nazionale", il cui presidente del consiglio "più idoneo è Mario Monti". Alla domanda se i sacrifici imposti da Monti non facciano perdere voti a chi lo sostiene, Fini replica: "Gli italiani hanno capito che bisognava amputare. Monti non ha promesso pomate magiche".

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