Accuse ad Equitalia

Crisi, imprenditore si suicida a PompeiSi è sparato nel parcheggio del santuario

Il 63enne di Vico Equense (Napoli) era titolare di una impresa edile. Ha lasciato tre lettere dove spiega i suoi problemi economici e accusa Equitalia

10 Mag 2012 - 18:17
casco protettivo ©  Afp

casco protettivo © Afp

Un uomo si è ucciso sparandosi alla testa nel parcheggio del santuario di Pompei. Arcangelo Arpino, 63 anni, di Vico Equense (Napoli), era titolare di una impresa edile. Ha lasciato tre lettere: una di scuse ai familiari, un'altra dove parla dei problemi economici legati alla sua attività e un'altra di accuse contro Equitalia.

L'uomo era titolare della "Euro Costruzioni" di Vico Equense (Napoli). Si è sparato con una pistola calibro 7.65, legalmente detenuta; è morto poco dopo nell'ospedale di Castellammare di Stabia. Secondo quanto si evince nelle lettere lasciate, ora all'esame dei carabinieri, l'uomo avrebbe ricevuto diverse cartelle esattoriali da Equitalia.

L'imprenditore è stato visto nel santuario di Pompei, forse entrato per pregare un'ultima volta, prima di uccidersi. E' quanto raccontano alcuni parcheggiatori che spiegano di aver visto Arcangelo Arpino pochi attimi prima della sua decisione di spararsi alla testa. "Aveva con se una cartellina con dei documenti", riferisce uno degli addetti alla sosta ancora sotto shock per quanto avvenuto.

Il vescovo: "Abbandonati dalle istituzioni"
"La gente si sente abbandonata. Anch'io durante la supplica ho detto di sentirmi abbandonato dalle istituzioni. Anche Gesù sulla croce si è lamentato: sono vicino e solidale ai familiari di quest'uomo". Così l'arcivescovo di Pompei, Carlo Liberati, dopo il suicidio nel parcheggio del santuario di Arcangelo Arpino.

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