LA SENTENZA DELLA CASSAZIONE

Uccise il padre per difendere la madre, assoluzione definitiva per Alex Cotoia

La Suprema Corte ha confermato la sentenza del processo di appello bis

di Michela Pagano
30 Ott 2025 - 13:20
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Trentaquattro coltellate inferte "senza odio o rabbia" ma con l’intento di difendersi da colui che riteneva un pericolo. La Cassazione si è espressa per la sentenza di assoluzione definitiva ad Alex Cotoia, il giovane ora 22enne, che il 30 aprile 2020 uccise a Collegno, in provincia di Torino, il padre violento, per difendere se stesso, la madre e il fratello durante l’ennesima lite. La parola fine è stata pronunciata dopo un lungo iter giudiziario. Cotoia, che all'epoca portava ancora il cognome del padre, Pompa, era stato assolto in primo grado nel 2021, perché, secondo i giudici, aveva agito per legittima difesa. Due anni dopo la corte d’Appello di Torino aveva ribaltato la sentenza, condannandolo a 6 anni e 2 mesi di carcere. Il verdetto era stato poi annullato dalla Cassazione che aveva ordinato un secondo processo d’appello, concluso con un’assoluzione definitiva. Gli ermellini, confermando quella sentenza, specificano che l’omicidio è avvenuto "in un contesto drammatico e di sopraffazione del marito nei confronti della moglie".