Sotto accusa gli interventi per soccorrere i giovani che persero la vita nell'improvvisa piena del torrente il 31 maggio 2024
di Paola MiglioNessuna somma potrà annullare lo strazio delle famiglie dei tre giovani morti annegati nel Natisone e tanto meno riportarli in vita. Ma i genitori chiedono almeno giustizia. Nel costituirsi parte civile nel processo ai tre vigili del fuoco e a un infermiere che inizierà a breve a Udine, i legali hanno quantificato in 3,7 milioni di euro la richiesta di risarcimento danni. Bianca Doros, Patrizia Cormos e Cristian Molnar vennero travolti dalla piena improvvisa del Natisone il 31 maggio dell'anno scorso. I ragazzi si sarebbero trovati sul greto del fiume in secca per scattare delle foto, ignari che nel giro di poco sarebbe arrivata una piena a causa del maltempo. Secondo le famiglie delle vittime, i soccorsi arrivarono in ritardo, nonostante i giovani li avessero immediatamente chiamati con il cellulare.